31 dicembre 2005

the end.

c'è chi pronostica la fine dell'anno come un buon pretesto per pensare a metter in opera dei buoni propositi per l'anno che verrà, magari sperando di riuscire a migliorare sè stesso.
il più delle volte l'ottimismo supera ogni buona intenzione che, inevitabilmente, si va ad incidentare contro imprevisti, cambi di rotta e di idee, nuove interessanti conoscenze o salutari misconoscenze.
io, nervosamente e quasi istericamente, rido per tutto questo.
rido di fronte all'incedere possente degli eventi che con crudele, ma abile, gestualità, ci lega alle sue forti dita e ci manovra come burattini ad un allegro spettacolino, dove però manca spesso il lieto fine.
il mio non è un elogio al destino, anzi; è, al contrario, è una sfacciata constatazione di come, se non riuscissimo ad intervenire sul corso delle situazioni presenti e future, saremo travolti da esse come fragili rami sotto la furia di una tempesta tropicale.
noi abbiamo la capacità di decidere come vivere il prossimo minuto: certo, ci dobbiamo scontrare con l'eventualità, ma possiamo sfidarla ed uscirne vincitori. basta tentarci.
spero di riuscire a tener fede per primo quanto ho scritto in queste righe ed auguro a tutti un felice 2006.

30 dicembre 2005

capodanno con il botto.

come ogni anno si segnalano sequestri di ogni tipo di petardi, prodotti e distribuiti illegalmente in tutta italia.
spacciati come strumento di divertimento sono, al contrario, delle vere e proprie armi il cui potenziale distruttivo è elevato ed incontrollabile.
tralasciando il fatto che non ho mai capito dove sta il divertimento a generare un rumore forte ed assordante, un fatto curioso è che spesso, ai prodotti più caratteristici, vengono associati nomi facenti riferimento a personaggi od eventi di una certa importanza, quasi a rispecchiarne, in modo figurato, la relativa potenza.
e così dopo la celebre bomba maradona, ispirata dal noto calciatore argentino, quest'anno sono spuntati fuori botti dedicati allo tsunami, a ronaldinho, a papa ratzinger e alla lecciso.
ma non bastavano gli originali a far danni?

29 dicembre 2005

a corto di idee.

cosa si fa quando il lume dell'inventiva, dell'ingegno, della fantasia si affievolisce fino a spegnersi?
come rimediare alla mancanza di stimoli, di motivazioni, di ispirazioni utili a coltivare il nostro intelletto?
chi può aiutarci quando ci sentiamo senza pensieri, con la mente libera sì da preoccupazioni, ma anche vuota di proposte, inziative, nuovi interessi da approfondire?
dove ci si può recare per trovare conforto e riprendere con coscienza la via del sapere per cominciare a ripercorrere il cammino della conoscenza, dell'informazione e della ricerca?
quando riusciremo ad uscire da questa condizione di costante pressione sui nostri cervelli, ormai indeboliti ed incapaci di riprogrammarsi?
beh, visto il post di oggi, non venite a chiederlo a me.

28 dicembre 2005

semplicemente google.

ovvero come creare un impero su internet.
i creatori del celebre motore di ricerca, tali larry page e sergey brin, eletti "uomini dell'anno" dalla rivista inglese financial times, si conoscono dai tempi dell'università e, da semplici studenti di informatica a stanford quali erano, sono diventate due influenti figure di spicco del mondo di internet e dell'universo economico che, inevitabilmente, gli gira attorno.
a conti fatti i due non hanno inventato niente di nuovo, dato che i motori di ricerca, prima di google, esistevano già, ma le intuizioni che stanno alla base di questo sistema hanno fatto sì che i metodi di raggiungimento dei risultati sono, oltre che rapidi e precisi, vicini alla perfezione.
ed è per questo che milioni di persone, me compreso, utilizzano quotidianamente questo sito per accedere a svariati servizi e ad innumerevoli informazioni di ogni tipo.
google, con il passare del tempo, ha acquisito notorietà, è entrato in borsa con un grande successo e ha ampliato la sua gamma di funzionalità. tutto questo ha generato una fonte di reddito costante e quantificabile in numeri a nove zeri.
l'impresa, che conta circa 2500 dipendenti sparsi in tutto il mondo, ha dato uno slancio molto vigoroso allo sviluppo e alla diffusione di internet, ma ha anche creato una sorta di monopolio, ed è per questo che, ogni tanto, si accendono delle polemiche sui metodi, quasi totalitari, con cui google si sta impadronendo della rete.
a noi semplici utenti non resta che congratularci con questi due simpatici secchioni.

27 dicembre 2005

la sindrome di linneo.

la nostra società è dipendente dalla necessità di catalogare tutto.
ogni cosa che ci capita sott'occhio viene descritta, analizzata, classificata, associata ad un contesto e le viene applicato un nome, talvolta appropriato, ma pesso così ingiusto da creare pregiudizi e false intimidazioni.
come se non bastasse, oltre all'affibbiazione di un genere, è spesso presente il riferimento ad una categoria più generale ed importante, oppure ad un elemento di caratura maggiore.
se quest'attività è stata fondamentale per lo sviluppo, ad esempio, della zoologia o delle scienze biologiche, non sempre lo è quando si ha a che fare con argomenti più strettamente legati alla vita di tutti i giorni, come possono essere il cinema o la musica.
qui, infatti, regna la più totale confusione, sia per ovvie ragioni soggettive, che fanno spostare l'ago della bilancia delle valutazioni a seconda di chi sia lo spettatore o l'ascoltatore, sia perchè esiste una diversificazione talmente ampia da poter racchiudere una potenziale infinità di casi sotto lo stesso nome.
sarebbe meglio vedere ed ascoltare a mente totalmente sgombra e poi giudicare solo ed esclusivamente il prodotto, senza alcun riferimento esterno, ma ciò è del tutto estraneo alla nostra natura, quindi il nostro destino è quello di compilare enormi archivi di dati, dentro cui immagazzinare, distrattamente, tutto il nostro sapere.
e tutta la nostra ignoranza.

26 dicembre 2005

tsunami.

un anno fa centinaia di migliaia di persone sono state colpite da un'onda marina talmente violenta e brutale che è stata in grado di cancellare vite, case, ricordi.
il tutto si è svolto con una velocità così feroce che ha lasciato molta gente impossibilitata di mettersi in salvo.
l'attacco è stato democraticamente potente perchè ha colpito, allo stesso modo, ogni ostacolo di fronte a sè, senza distinzione di età, classe sociale, ricchezza, religione.
la fede, che spesso salva più gente degli ospedali, anche se in modo illusorio, di fronte a questa catastrofe ha dovuto arrendersi all'evidenza che è mancato un giudizio superiore: se di punizione divina si è trattata, allora dovremmo temere le entità in cui crediamo, non adorarle.
non c'è responsabilità personale in tragedie di questo tipo, ma, osservando i fatti in un secondo momento, escono sempre fuori piccole o grandi colpe, spesso frutto di dimenticanze o errate valutazioni che, seppur non sarebbero state in grado di prevenire o evitare il disastro, avrebbero potuto, anche in minima parte, limitare o circoscrivere i danni.
è comunque un'analisi a sè stante e tardiva visto che la tragedia c'è stata ed è stata di una gravità incalcolabile.
ancora oggi, ad un anno di distanza, la situazione è lontana dall'essere risolta, per via dei numerosi sfollati e feriti che necessitano di assistenza e conforto.
con il post di oggi vorrei dedicare un pensiero, misero e insignificante, ma sincero, a tutte le vittime di quella strage.

25 dicembre 2005

è tempo di.

chiudo il trittico dei post dedicati al natale con un pensiero che formulo a pancia mezza piena e a mente sgombra.
mi sento stranamente nervoso.
le festività aiutano a liberare la testa dalle preoccupazioni, ma lo fanno in modo così repentino che, al ritorno con la quotidianità, provamo una sensazione di estraniamento che ci riporta ai ritmi di sempre con una difficoltà psico-fisica abbastanza rilevante.
io mi sento così già adesso.
sono stato seduto a tavola ore ed ore, a veder scorrere davanti a me portate di ogni tipo le cui quantità superavano ogni più largo ottimismo. mi sono rialzato, ho riorganizzato mente e corpo e mi son ritrovato ancora di fronte allo schermo del pc, consapevole di aver lasciato dietro di me felici momenti di nulla, evaporati in un attimo.
si è verificata una condesazione temporale indolore all'istante, ma significativa a posteriori, se analizziamo quanto tempo dedichiamo a ciò che ci interessa, a ciò che ci piace, a ciò che ci è utile fare.
il giorno non dura sempre e solo 24 ore.
noi siamo degli orologi sofisticatissimi; le nostre braccia due lancette, il nostro cervello un meccanismo ad alta tecnologia.
non necessariamente svizzera.

24 dicembre 2005

sfide.

pandoro o panettone.
mare o montagna.
famiglia o amici.
cenone alla vigilia o pranzo il 25.
albero o presepe.
anche per le feste lo spirito combattivo non ci manca.
non sempre, però, esce un vincitore.
in ogni caso buon natale.

23 dicembre 2005

festeggiamo.

l'aria delle feste mi turba.
è bello vedere i sorrisi delle persone e l'allegria della gente, però la frenesia con cui si arriva a questo è ingiustificata e abbastanza fastidiosa.
una forma di costrizione ci colpisce inconsciamente a prepararci per quei due, tre giorni che caratterizzano il periodo. sembra che ne sentiamo il bisogno, che necessariamente dobbiamo pensare alle feste e a come trascorle.
è pur sempre un periodo in cui si allontana la cappa deprimente che copre la città e la sua monotonia, però il passaggio è immediato e non lascia la possibilità di accodarsi se si è arrivati tardi.
sento che l'agitazione, il cui livello si impenna in queste giornate, è proporzionale al vuoto interiore che, al contrario, è persistente dentro di noi; e così cerchiamo di riempire questo spazio vacuo e triste con cenoni, addobbi e regali.
non c'è via di scampo.

22 dicembre 2005

digitale extraterrestre.

la nuova frontiera della comunicazione multimediale sì è scagliata contro un muro di indifferenza e sospetto.
in verità hanno voluto farci credere che questa tecnologia rappresenti un passo avanti di grande importanza, ma, soprattutto, necessario in quanto la trasmissione analogica è considerata ormai obsoleta e da sostituire a tutti i costi.
costi che il governo si è affrettato a stanziare per finanziare il progetto con, ad esempio, notevoli contributi sui prezzi dei decoder.
il fatto è che nessuno ha mai richiesto questo tipo di finanziamento, dato che il digitale terrestre non è una questione di cui gli italiani si preoccupano; ma, nonostante ciò, sì è fatto un gran parlare delle grandi possibilità offerte da questo sistema.
la multimedialità, in effetti, esiste, ma è legata alla partecipazione a quiz o all'interazione con reality-show.
internet è multimediale per definizione e tramite esso si può fare veramente di tutto, quindi, piuttosto di investire grandi somme di denaro pubblico in un'innovazione che è del tutto parziale ed incompleta, perchè non sostenere la diffusione della banda larga, dell'adsl o, ancor di più, della fibra ottica, unendo il tutto ad una copertura più ampia e stabile?
probabilmente una prima risposta l'ha trovata l'antitrust, che oggi ha avviato un'indagine per conflitto d'interesse sul presidente del consiglio silvio berlusconi.

21 dicembre 2005

primati animaleschi.

la rivista national geographic ha stilato una classifica sulle migliori notizie, in campo naturalistico, del 2005.
tra autentiche tragedie, come lo tsunami del sud-est asiatico e l'uragano katrina che ha investito new orleans, troviamo strane imprese e curiosità dimensionali.
al settimo posto è segnalata la vicenda di un grosso pitone che, nel tentativo di fare un pranzo a base di alligatore, è deceduto per l'evidente difficoltà della missione.
al serpente va comunque un elogio per il coraggio, forse un po' azzardato, che ha dimostrato.
più avanti, al quarto posto, è riportato il ritrovamento di un pesce gatto smisurato, lungo più di due metri e mezzo e pesante quasi tre quintali.
si fa largo l'ombra del doping.
in cima alla top-ten c'è il leggendario calamaro gigante, animale per certi versi mitologico e frutto di storie fantasiose. avvistato e fotografato da un'equipe giapponese nelle acque del pacifico, il grosso mollusco misurava approssimativamente otto metri.
ad una prossima sua eventuale cattura si prevede una grossa abbuffata di fritto misto.

20 dicembre 2005

storie di scorpioni.

una ragazza di sondrio è stata morsa da uno scorpione sul treno della tratta tirano-milano.
i successivi accertamenti, però, hanno mostrato come la puntura sia da attribuire ad un insetto, ancora non identificato.
più complicato sarà risalire al gruppo terroristico di cui fa parte l'animale.

in scozia sono stati trovati dei resti di un antico scorpione gigante, lungo circa un metro e mezzo e vissuto più di 300 milioni di anni fa. l'artropode, che poteva muoversi anche in acqua, a differenza dei suoi discendenti odierni, era privo di pungiglione.
se non si fosse evoluto ora sarebbe potuto salire sul treno senza che qualcuno corresse il rischio di venir punto.

19 dicembre 2005

poltroni che contano.

oggi antonio fazio si è dimesso dall'incarico di governatore della banca d'italia, giustificando questa scelta come una volontà di riportare serenità al paese.
in effetti attorno alla sua figura e a ciò in cui potrebbe essere coinvolto si è creato un grande clamore, alimentato da discussioni e critiche molto accese. il fatto che un ruolo così importante fosse ricoperto da una persona su cui aleggia il sospetto di aver agito illegalmente ha creato diverse polemiche dal fronte economico e da quello politico, con risalto anche all'estero.
ora, quasi in sordina, la robusta seggiola da cui fazio ha faticato ad alzarsi per mesi, si è liberata in attesa di essere occupata da un sostituto.
vista la non facile situazione finanziaria in cui si trova l'italia, questo cambio al vertice può essere considerato come un punto di partenza per una riorganizzazione dell'intero sistema, ma i dubbi su un'effettiva svolta rimangono.
le ombre su banche, acquisizioni e scalate persistono e quando si giunge in tribunale per fare chiarezza ormai è troppo tardi, perchè la conta dei danni è già iniziata. la volontà di raggiungere una posizione di prestigio spesso supera gli interessi di correntisti e risparmiatori che, ignari dei raggiri che li circondano, affidano soldi e speranze nelle mani di nomi e sigle.
dietro cui si nascondono ladri in giacca e cravatta.

18 dicembre 2005

qualcosa che non torna.

fumetti e cartoni animati sono dei grossi depositi di tanti di quegli elementi di fantasia da creare mondi paralleli funzionanti quanto quello vero. il grande merito di tutto ciò è dovuto a sapienti autori ed abili disegnatori in grado di sviluppare storie e personaggi che, districandosi tra tutte le situazioni irreali che gli vengono costruite attorno, riescono a stare in piedi e ad essere credibili e coinvolgenti, con misurate dosi di allegria, drammaticità, morale o puro divertimento.
la naturale evoluzione del genere ha portato alla diversificazione della proposta, riuscendo a toccare gli estremi di ogni tipo di comunicazione trasmessa: abbiamo, così, i cartoni impegnati e quelli con comicità non-sense, i fumetti dal disegno accurato e meticoloso e quelli dal tratto abbozzato ed impreciso. tutti gli appassionati sono, in questo modo, accontentabili, e i gusti si modificano in proporzione alle variazioni dei prodotti che escono.
la mente dei creatori odierni ha così tanto spazio in cui viaggiare che le situazioni transitano spesso e volentieri al limite del paradosso, superandolo in diverse occasioni, dando così la possibilità di non fermarsi necessariamente su ogni tassello della storia.
nei cartoni e fumetti classici, invece, la fantasia era limitata ai personaggi e alle vicende narrate, quindi, analizzandoli a posteriori, si notano delle incongruenze e delle curiosità particolari.
nessuno si è mai domandato perchè gli animali dei fumetti parlassero e si comportassero come esseri umani, nè qualcuno si è interrogato su tutte le ragioni che stavano dietro a determinati superpoteri.
e così alcune cose sono sfuggite un po' di mano e viene da chiedersi, ad esempio, per quale motivo a pluto, che è un cane come pippo, manchi la parola che invece il suo amico possiede ed usa, spesso, a sproposito.
così come perchè i bassotti non cambino obiettivo dei loro tentativi di furto, finendo sempre per essere arrestati perchè nel deposito di zio paperone non si riesce a portar via neanche una ragnatela: e proprio zio paperone, quando si tuffa nelle monete, non si fa male alla testa?
ci si potrebbe anche chiedere se superman, quando si cambia nelle cabine telefoniche, al suo ritorno trova valigetta, vestiti ed occhiali; perchè ai nostri giorni, tempo cinque minuti, si troverebbe già tutto in vendita su ebay.
ma, giusto per sapere, si traveste proprio lì perchè fa collezione di schede telefoniche?
o ancora come fa mila, la nota giocatrice di pallavolo, a stare in aria così tanto tempo da poter formulare pensieri su ogni cosa le passi per la testa, ma, allo stesso tempo, concludere l'azione a suo favore con una schiacciata imprendibile.
e poi vorrei conoscere il sarto dell'uomo ragno perchè quella tuta è eccezionale.

17 dicembre 2005

al shamshoon.

sono i cartoni più conosciuti e visti degli ultimi anni.
i loro personaggi sono: omar, mona, beesa e badr.
sono sicuro che, almeno una volta, chiunque di voi ne ha vista una puntata.
si tratta dei simpsons.
opportunamente modificati per la versione araba che verrà trasmessa dal canale mbc.
oltre ai nomi dei protagonisti verranno fatte delle modifiche agli atteggiamenti più espliciti.
nata nel 1986 dalla mente di matt groening, la celebre famiglia gode ancora di un buon successo ed è previsto, nel prossimo futuro, un loro sbarco sul grande schermo.
i simpsons hanno creato uno stile, un nuovo modo di concepire i cartoni animati e la comicità in essi: sono, da sempre, un prodotto all'avanguardia in fatto di contenuti.
ora, tra un attentato e l'altro, anche nel medio oriente potranno gustarsi questo spettacolo.

16 dicembre 2005

il botteghino dei sogni.

il cinema è un grosso contenitore di emozioni, spesso ineguagliabili.
l'attesa dell'uscita del film nelle sale, la coda alla cassa, la scelta del posto.
le luci si spengono.
si crea un rituale quasi magico, contornato da trepidazione e curiosità.
la visione di un film è spesso legata al solo piacere di passare del tempo in allegria e spensieratezza, ma può nascondere risvolti determinanti ed inaspettati.
c'è chi si chiama maverick perchè i suoi genitori hanno amato top gun.
ogni singolo fotogramma di una pellicola può agire in modo diverso sulle nostri menti e sui nostri cuori e può condizionarci scelte e decisioni oppure può farci percorrere strade diverse da quelle che avremmo pensato di prendere.
il potere dello schermo è enorme, riesce a tenerci incollati ad esso e a catapultarci in un mondo differente, in cui noi tentiamo di immaginare di esserci vissuti, anche solo per un secondo.
in quel paio d'ore circa dove i nostri occhi seguono incessantemente la scena, noi ridiamo, ci commuoviamo ed arrabbiamo, sia al di fuori che dentro noi stessi, come se potessimo intervenire per cambiare il corso di una storia che è già scritta.
così, dopo la proiezione, tra commenti entusiastici e cocenti delusioni, di storia ne riscriviamo una noi.

15 dicembre 2005

futuro in rosso.

l'anno prossimo si terranno le elezioni politiche.
a sentire le parole di berlusconi si potrebbe aprire uno scenario apocalittico.
se, infatti, la sinistra dovesse vincere il prossimo turno di votazioni, l'italia cadrebbe in uno stato di dominio totale, dato che, secondo le sue parole, tale schieramento controlla gli ambienti scolastici ed universitari, i movimenti sindacali e cooperativi, la magistratura e le banche. in una parola, un regime.
lo ha detto in questi giorni, ma è un argomento che gli ronza in testa già da diverso tempo, visto che, spesso e volentieri, ci tiene a ricordarlo.
una delle maggiori accuse rivolte al capo del governo è proprio quella di aver fatto di tutto per far piombare il paese in un regime. io non concordo con dichiarazioni di questo tipo, per il semplice fatto che se esiste qualcuno che può permettersi di dire una cosa del genere allora non si vive in un regime, però è evidente come sussistano insieme forti contrasti e conflitti d'interesse tra chi detiene il potere e chi possiede e controlla beni e servizi diretti alla popolazione.
tralasciando, quindi, il fatto che nelle tasche del cavaliere c'è di più di quanto possa appartenere alla sinistra, una sua recente affermazione mi ha turbato richiamando la mia attenzione più di questi attacchi.
il presidente del consiglio ha detto che gli italiani, in occasione delle elezioni nel 2006, non si dimostreranno stupidi affidando il potere alla sinistra.
al di là dei discutibili contenuti di questa frase, trovo sia ingiusto il tono usato per esporre il concetto; con il termine "stupidi", infatti, si compie una grave ingiuria al sistema democratico e quindi, neanche troppo indirettamente, ai cittadini italiani. si vuole marcare la differenza tra chi vota una o l'altra coalizione, quando, al contrario, la scelta elettorale è un fatto momentaneo; nel resto della legislatura il popolo è unico e tutti, davanti alle leggi dello stato, devono essere considerati uguali. chi è di destra, chi è di sinistra, chi del centro, chi apolitico.
chi è colto, chi intelligente, chi stupido.

14 dicembre 2005

binario morto.

come regalo di natale quest'anno le ferrovie ci hanno portato l'altà velocità.
non è ancora ben chiaro a chi possa servire, nè in che tempi e modi potrà essere sfruttata al massimo delle sue potenzialità, ma è evidente come quest'opera sia un progetto molto importante, in cui convergono interessi e denaro in grandi quantità.
in aggiunta a questo dono, da qualche giorno sono stati istituiti i nuovi orari, completi di innovazioni per quanto riguarda il numero di treni su alcune tratte. sono convinto che qualche miglioramento per i pendolari di alcune zone nevralgiche ci sarà, però, nel mio caso particolare, non sono previste variazioni; anche se il tragitto ferroviario che percorro è breve, i mezzi utilizzati sono spesso inadeguati e, nella quasi totalità dei casi, in ritardo che, seppur non troppo eccessivo, può creare disagi nel caso ci si debba affidare a coincidenze con altre linee di mezzi di trasporto.
forse ero in un periodo particolarmente ottimista, ma la fiducia, comunque non eccessiva, che riposi nelle intenzioni delle fs di dar vita ad un rinnovamento del sistema, si sta già affievolendo.

13 dicembre 2005

eurofortuna.

i numerosi detrattori dell'euro non possono negare come questa moneta abbia anche dei risvolti positivi.
ne sa qualcosa una signora di como che, probabilmente vittima della confusione di cifre, si è recata dal tabaccaio per ritirare una vincita di 500 euro conseguita con il gioco del gratta e vinci.
l'onesto venditore, però, le ha fatto notare come l'ammontare della somma vinta era, in realtà, ben più copioso e, per la precisione, di 500mila euro.
da tempo si susseguono casi si frodi finanziarie, falsi in bilancio, bancarotte fraudolente: chissà se gli imputati in queste dispute non abbiano solo sbagliato un conteggio, un riporto, o abbiano avuto una svista su un paio di zeri.

12 dicembre 2005

mystic river.

più che un film, una dolorosa introspezione dell'animo umano e delle sue sfaccettature che riempiono lo spazio che intercorre tra l'odio e l'amore.
emozioni e sentimenti amplificati e diversificati per ogni singolo personaggio, in modo da tracciare dei profili in cui ognuno può specchiarsi e confrontarsi.
la regia, precisa ed ordinata, lascia ampi spazi di interpretazione alla storia e ai caratteri dei protagonisti che, come pedine su una scacchiera, si muovono relazionandosi tra loro, senza mai confondersi con lo sfondo, ma mantenendo sempre un ruolo determinante per i fili che si dipanano dall'oscura trama, in cui i conti tornano solo quando i giochi sono fatti.
il manipolo di attori che si spartisce la scena costituisce puro piacere cinematografico, per via di recitazioni vive e personali e di caratterizzazioni mai banali.
due ore per narrare una storia diversa, a tratti scomoda e difficile da digerire, che agita il cuore e aziona la mente, facendoci riflettere sulla nostra malsana, sporca, ma affascinante natura di uomini.

11 dicembre 2005

wargames.

fate conto di inserire la monetina nell'opposita fessura e di appostarvi comodamente di fronte allo schermo.
ora attendete il caricamento del gioco prima di iniziare l'avventura.
subito davanti a voi la canna di un fucile; più in là il deserto, qualche casupola e i nemici in affanno.
comunicazioni radio, incitamenti e congratulazioni.
quello descritto dal video del reportage di rainews24 non è, però, un videogioco, ma una breve descrizione dei fatti legati ad una battaglia combattuta nell'agosto 2004 sul territorio di nassiriya, iraq.
il filmato è una testimonianza molto dura su quello che è la guerra. non quella scritta, parlata, raccontata, ma quella vissuta giorno dopo giorno dai militari impegnati in missioni spesso mascherate da appellativi non del tutto attinenti ai veri contenuti di un conflitto a fuoco.
la ripresa, effettuata dagli stessi soldati, è significativa per l'aspetto morale delle persone in gioco in situazioni del genere. in un turbine di emozioni non sempre classificabili si mischiano fragilità, cattiveria, tensione e spensieratezza, su uno sfondo fatto di colonne di fumo e proiettili vaganti.
l'inchiesta rivela atteggiamenti e comportamenti a dir poco spiacevoli, ma, ancor prima di un'eventuale critica al nostro contingente, il servizio sottolinea come sia la guerra stessa ad essere spiacevole.
la realtà dei fatti mostra un'atmosfera di surreale tranquillità, dove, da un momento all'altro e con discreta facilità, il destino di una persona o di un'intera famiglia, può sgretolarsi contro un muro di munizioni.
io non so come si viva sul fronte, a stretto contatto con il nemico e sempre in bilico tra la vita e la morte, però riesco facilmente a capire come distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. ciò che è bene da ciò che male.
e questo è male.

10 dicembre 2005

il male nel bene.

nonostante l'odio, il rancore e l'avidità che regolano il mondo e lo fanno girare come meglio credono, scavando nel profondo di ognuno di noi qualcosa da salvare, in fondo, c'è. e non mi riferisco a noi come italiani, studenti, o lettori di questo blog; intendo noi come esseri umani.
non è una predica, un sermone o un tentativo di lezione formativa, ma solo una semplice riflessione che, spontaneamente, facciamo tutti.
quando leggiamo un quotidiano o sentiamo un notiziario immediatamente ci rendiamo conto di come ci sia qualcosa che non va. e che quel qualcosa si sta allargando senza sosta in tutto il mondo e in tutti gli aspetti della società, una volta, civile.
c'è da deprimersi a volersi fermare ad osservare le cose ed i fatti: il loro rapido ed incessante cambiamento, il loro sviluppo verso forme maligne ed ingiuste, il loro cammino verso ciò che è sbagliato, ma che conviene a molti.
se, però, per un attimo, accantoniamo dalla nostra vista queste immagini spiacevoli e guardiamo a quello che ci fa andare avanti, allora ci viene da sorridere.
l'amicizia, il rispetto, la famiglia, l'amore, la giustizia.
se la terra girasse su questi grossi e robusti cardini non sarebbe necessario oliare continuamente gli ingranaggi del nostro pianeta che, al contrario, scricchiola rumorosamente sotto il peso della paura, della fame, del bisogno, dell'ordinario decesso della speranza e dell'ottimismo.
la mia è una visione utopistica ed irrealizzabile, volutamente fantasiosa per far viaggiare i pensieri in un futuro che tutti vorrebbero tranquillo, sereno, felice, al riparo da ansie opprimenti e continue preoccupazioni.
i mezzi non mancano, ma sono offuscati ed indeboliti da quella che è la situazione di oggi.
viviamo sotto una cappa dove la libertà non ha il permesso di entrare.

09 dicembre 2005

dimenticanza.

per la prima volta da quando ho iniziato questa avventura con il blog ho saltato il consueto post giornaliero.
probabilmente nessuno se n'è accorto, o comunque non ne ha sentito la mancanza.
io, un po', mi sono sentito vuoto. del resto, dopo un mese e mezzo, avevo preso un ritmo abbastanza costante, cercando di parlare di diverse cose senza restrizioni.
ieri il blocco.
niente di grave comunque e, se qualcuno ha sperato, anche solo per un attimo, che il mio diario del web finisse così, mi tocca fargli sapere che sono ancora qua. nel bene o nel male.
sarà colpa delle giornate un po' intense che sto avendo ultimamente, o forse per il mio stato d'animo più emozionalmente instabile del solito, fatto sta che il blog mi è passato proprio di mente, salvo poi ritornarmi quando ormai era troppo tardi per aggiornarlo.
dato che le impostazioni del blog lo permettono, vorrei aggirare l'ostacolo memoria labile con una piccola truffa.
mentre vi sto scrivendo l'orologio segna le 14.35 di sabato 10 dicembre, ma io, giocando con il tempo, faccio variare la datazione di questo post come se fosse stato scritto ieri.
non prendetevela per questo e non criticatemi, tanto, in questa situazione, non ci guadagna e non ci perde niente nessuno, quindi sento di non arrecare danno ad alcuno.
la prendo come una lezione per un'eventuale, futura, dimenticanza.

08 dicembre 2005

consigli per gli artisti.

eron - spray su muro

a vedere come gira la televisione odierna c'è da stupirsi.
i programmi al centro dell'attenzione sono, allo stesso tempo, i più criticati ed i più visti.
più visibilità porta a più introiti, ed i maggior guadagni portano ad uno sfruttamento maggiore di quel tipo di prodotto, che, così, viene ideato e confezionato ad hoc per accontentare sempre più gente, anche se propone logiche apparentemente distanti da ciò che i telespettatori gradiscono.
nel marasma di ferventi dibattiti, accese proteste e banalità estreme, le pause acquistano così un valore aggiunto e, spesso gradito. tranne nei casi di eccessiva esposizione, un linguaggio che mi trovo, talvolta, ad apprezzare, è quello utilizzato nei messaggi promozionali.
il mondo della pubblicità nasconde un vero e proprio laboratorio artistico in grado di creare una sinergia tra la promozione del marchio ed un messaggio di contorno ad effetto.
non è facile riuscirci, ma quando accade il risultato ottenuto merita un'attenzione pari a quella che si dedica ad un film o ad uno spettacolo, perchè lo sforzo maggiore è quello di condensare una tematica, anche complessa, nello spazio di 30, o al massimo 60, secondi.
la bellezza di alcuni spot è, però, proporzionale quantità stessa di tutti gli spot in generale.
con il passare del tempo, infatti, i costi di produzione e realizzazione dei programmi televisivi sono lievitati in modo sregolato rendendo necessaria la presenza di più pubblicità per assicurare entrate migliori.
di conseguenza, a braccetto con produzioni di spessore, vanno, ed in maggior numero, cose scadenti, scontate e ripetitive.
ci troveremo, un giorno, a guardare il nostro varietà preferito tra uno stacco pubblicitario e l'altro.

07 dicembre 2005

fiere.

viva le fiere per la gente. sincera, allegra. mai banale. o quasi.
viva le fiere per il vin brulè, per gli incensi ed i tappeti.
viva le fiere per il caldo. e il freddo. e l'amore ribelle che si instaura tra i due.
viva le fiere per i vicoli, cunicoli e scorciatoie.
scusate per la secchezza del post di oggi, ma sono di fretta.
viva le fiere perchè non sono di fretta.

06 dicembre 2005

scoperta.

tra la fitta vegetazione del borneo, la grossa isola del sud-est asiatico, vive un mammifero mai visto prima.
grosso circa quanto un gatto e con una lunga coda, è stato fotografato dal wwf e si tratterebbe di un rinvenimento molto importante, dato che è il primo "nuovo" carnivoro che si scopre nel luogo da più di un secolo.
ora l'obiettivo della ricerca è quello di tentare di catturare un esemplare vivo per poterlo studiare più accuratamente.
si spera che questo possa avvenire prima che la foresta pluviale venga totalmente devastata oppure prima che qualche produttore televisivo scelga quell'isola come set per un reality-show.

05 dicembre 2005

l'ignoranza aviaria.

con un ritardo spasmodico, fao e oms hanno comunicato che le carni di pollame, se cotte, sono al riparo da qualsiasi contagio dell'ormai noto virus h5n1. le notizie riguardo a questa epidemia si sono evolute e propagate in maniera più rapida del virus stesso. tutto questo ha portato ad una confusione tale da creare preoccupazioni e allarmismi, tanto propagandistici quanto ingiustificati, perchè frutto di inesattezze e disinformazione.
molta gente ha, così, preso fischi per fiaschi, precipitandosi nelle farmacie e disertando le pollerie.
la radice del problema sta nei toni con cui vengono diffuse le notizie.
si parte da un'analisi sbrigativa o da una dichiarazione avventata, ma d'impatto, la si contorna di dati statistici appositamente gonfiati e la si comunica sottoforma di preavviso, con fare minaccioso e disfattista, in modo tale da far incollare al cinescopio più persone possibili, per deviare le loro menti verso soluzioni dalle conseguenze ignote. e si arriva ad avere polli inveduti e vaccini terminati.
ad oggi, prese in considerazione anche misure di sicurezza precauzionali, non si sa di preciso dove, come, quando, ma soprattutto se il virus si diffonderà, però è certo che, se dovesse sfruttare l'attenzione della gente, di sicuro avrebbe vita più facile.

04 dicembre 2005

mille.

cortei dei metalmeccanici in tutta italia per manifestare contro il mancato rinnovo del contratto.
i lavoratori ricordano come una paga che si aggira attorno ai 1000 euro al mese porti difficoltà nel bilancio di una normale famiglia. grande assente alla protesta il presidente operaio.

eseguita nella carolina del nord la condanna a morte numero 1000 dal 1976, anno in cui, negli stati uniti, la pena capitale è stata ristabilita. trovo sia un traguardo interessante per un paese che si dichiara portatore di pace e democrazia.

ieri, in un negozio, ho visto in vendita un telefono cellulare a 1000 euro.
se già il mio modesto telefonino ha molte funzioni pressochè inutili e superflue, non riesco ad immaginare cosa potrà avere quell'apparecchio per costare così tanto. forse può servire anche a fare telefonate, ma non ne sono sicuro.

03 dicembre 2005

la minaccia bianca.

nonostante sia l'argomento preferito di molta gente, non vi parlerò di cocaina.
e spero di non arrecare dispiacere a nessuno.
più semplicemente vorrei dire due cose sulla neve.
ricordo che smise di piacermi quando iniziai a relazionarmi di più con l'esterno, con la vita e i ritmi di città.
per puro svago o necessità mi capita di perdere molto tempo in trasferimenti.
come già ho velocemente detto un po' di giorni fa, in occasione dei primi fiocchi della stagione, oggi più che mai ribadisco che la neve è un intralcio non indifferente ai trasporti e alle comunicazioni.
lo dimostra il fatto che le linee tranviare, filoviarie e ferroviarie di milano sono entrate in completa paralisi e, spostandoci di regione, l'autostrada a6, che collega torino con savona, è stata impraticabile per diverse ore.
quando capitano perturbazioni eccezionali tutto il sistema dei collegamenti entra un po' in confusione, quindi non mi stupisco più di tanto, però è curioso come una cosa che spesso colleghiamo al divertimento o a paesaggi incantati, riesca, in modo così netto, a suscitare differenti emozioni a seconda dell'età o della mansione da svolgere.
forse, a pensarci bene, la neve è cattiva. vendicativa.
ieri notte se l'è presa anche con un grosso e vecchio albero che, per anni, ha ospitato allegre nidiate di passerotti di fronte al mio condominio: è riuscita a piegarlo sotto il suo peso, spezzandolo letteralmente in due.
è stato un affronto.
per questo propongo di creare un apposito set di armamenti caricati a sale grosso.
poi vedremo chi avrà la meglio alla prossima nevicata.

02 dicembre 2005

buddha.

ram bahadur banjan è un ragazzino nepalese di 15 anni.
dal 17 maggio se ne sta, seduto a gambe incrociate, a meditare sotto ad un grosso albero.
senza bere, senza mangiare e senza muoversi.
la veridicità della reale condizione del ragazzo è sostenuta solamente dai suoi seguaci che, ogni notte, lo assistono, ma nonostante esista il dubbio che questi suoi "fedeli" lo aiutino anche a nutrirsi, attorno alla vicenda si è creato un grande fermento perchè tra la gente del posto, notoriamente molto legata alla religione, già si vocifera che banjan sia il discendente di buddha. ed infatti si registrano veri e propri pellegrinaggi per osservarlo.
non sta certo a me valutare se l'episodio sia autentico o no, però la vicenda mi ha fatto tornare in mente un film dell'indimenticabile alberto sordi, intitolato "sono un fenomeno paranormale". l'attore rivestiva i panni di un giornalista scettico e ostinato, che si trovava in india proprio a stretto contatto con falsi miracoli e credenze.
chissà cosa avrebbe detto il grande albertone in questo caso...

01 dicembre 2005

vhemt.

"...the world has a hungry parasite
that's called the human race
and we're powerless to stop it
we're resigned to our own fate
and no one cares
and no one cares..."
pennywise - this is only a test

ricollegandomi al post di due giorni fa segnalo il sito di un movimento.
voluntary human extinction movement è il suo nome e l'obiettivo che si propone di portare a termine è quello di ripristinare l'aspetto terrestre prima della comparsa dell'uomo. in poche parole, per permettere alla terra di continuare a vivere, gli aderenti a questo movimento non vedono altra soluzione che l'estinzione dell'intera razza umana. e il modo più ragionevole per arrivare al compimento di questo risultato è rinunciare alla procreazione.
è un progetto talmente controverso che è difficilissimo immaginarne l'attuazione, però l'intento, oltre che singolare, è ammirevole. la consapevolezza che la civiltà umana ha creato malessere al nostro pianeta è molto diffusa ed infatti esistono associazioni di ogni tipo per salvaguardare tutti gli elementi naturali con cui noi abbiamo a che fare. l'estremizzazione di questo concetto ha portato alla fondazione di questo movimento.