30 aprile 2006

frana abusiva.

non si può incolpare la pioggia se un'enorme colata di fango e detriti scende giù per il pendio di una collina e travolge tutto ciò che incontra, spezzando rami e vite con la stessa ferocia.
un padre e le sue tre figlie sono le vittime di un abusivismo incontrollato che colpisce sul fronte fiscale e su quello ambientale in egual misura e con esiti non di certo positivi, che già più volte, in passato, hanno fatto notizia.
tutti i responsabili si affrettano a precisare che questo è un problema ben noto, su cui è necessario intervenire prontamente.
non si capisce se si attendono altre morti o semplicemente la fine delle precipitazioni.

29 aprile 2006

parlamentare.

è colui che, eletto dal popolo, risiede in parlamento con il compito di svolgere l'omonima funzione in tutte le forme da essa prevista.
è un'azione paragonabile ad una discussione innescata per giungere ad un accordo.
i due termini, omofoni ed omografi, hanno caratterizzato le giornate politiche di ieri ed oggi.
le elezioni dei presidenti di camera e senato, rispettivamente fausto bertinotti e franco marini, sono state lunghe e laboriose, ma mentre la prima ha seguito un normale iter frenato da vincoli di legge, la seconda è stata fastidiosamente macchinosa per alcune ragioni interne, quali voti contestati ed accese diatribe che, seppur mosse da giustificabili ragioni, si sono dimostrate dannose verso l'istituzione stessa in cui si sono sviluppate.
ad ogni modo, tra inevitabili proteste e acclamate soddisfazioni, avere due presidenti che provengono dagli ambienti dei sindacati potrebbe garantire un'attenzione mirata ai problemi più concreti che riguardano il nostro paese; primo fra tutti il lavoro, che necessita di una robusta riorganizzazione in molti dei suoi aspetti, a partire da quelli contrattuali, retributivi e contributivi.
ancora qualche scadenza da rispettare e poi la quindicesima legislatura potrà iniziare definitivamente la sua attività, con l'augurio che sia duratura, corretta e leale e con la speranza che queste ultime non siano richieste troppo pretenziose.

28 aprile 2006

bloc party.

con più di un anno di ritardo dalla sua pubblicazione "silent alarm" è entrato nei miei ascolti e gusti musicali.
il disco in questione è l'album di debutto dei bloc party, quartetto britannico spinto dalla critica e appoggiato dal successo di pubblico. oserei dire giustamente.
il sound della band è riconducibile ad un indie-rock diretto, spigoloso, influenzato dalla new-wave dei decenni ormai passati. tra inserti di tastiere, ruvide chitarre e una sezione ritmica molto decisa, si inserisce bene la voce di kele okereke, a tratti grezza, ma dall'impatto costante.
sono stati, più in patria che nel resto d'europa, un po' la rivelazione del 2005, grazie a dei singoli azzeccati e, soprattutto, ad una spiccata propensione al guardare oltre, rompendo gli schemi ed attraversando i generi.
gli si augura di riuscirci anche nel futuro.

27 aprile 2006

carta e penna.

come due compagne indissolubili.
fanno parte di me, coesistono come i polmoni e mi fanno respirare quando l'atmosfera attorno a me si colora di noia.
e così la decoloro con i segni d'inchiostro di una bic difettosa, i cui tratti discontinui incidono quel foglietto quadrato di un bianco senza imperfezioni, dove è rimasta un po' di colla su un lato per uno strappo troppo violento.
uno scarabocchio blu. delle scritte.
il significato è spesso ignoto anche ai miei occhi, ma l'intensità del gesto mi ha liberato, per qualche debole secondo, dalla forzatura della realtà, ormai priva di qualsiasi disegno che non sia catastrofico.
le forme cambiano forma, ma la fantasia decade dal momento in cui il nero sacchetto della spazzatura accoglie, con evidente gaudio, quel pezzo di carta ormai ripiegato su se stesso, come a nascondere un bellissimo instante che fu.

26 aprile 2006

pripyat.

vent'anni fa questa cittadina ucraina ospitava circa 50mila abitanti.
ora solo qualche centinaio di irriducibili risiede tra le mura del paese.
questo perchè, esattamente 13 mesi dopo la mia nascita, un fatto ben più importante ha catturato l'attenzione ed ha alimentato la preoccupazione del mondo intero.
all'1.23 e 47 secondi il reattore numero 4 della centrale nucleare di chernobyl, che in realtà è situata sul territorio della città citata nel titolo, esplose causando la dispersione, su larga scala, di materiale altamente radiattivo.
le conseguenze del disastro, tutt'ora incalcolabili con precisione, persistono da quel giorno.
l'energia nucleare è costosa e pericolosa e non rappresenta la migliore alternativa alla crisi energetica che, da anni, caratterizza e condiziona produzioni e consumi dell'intero pianeta.
la strada da prendere è un altra, verso fonti rinnovabili, pulite e sicure, ma le persone che hanno il potere di mettere in atto questo cambiamento non sanno rinnovarsi, sono sporche e fortemente insicure.

25 aprile 2006

liberazioni e libere azioni.

la festa del 25 aprile è in ricordo della liberazione principe della formazione della nostra repubblica.
se possiamo considerarci parte di un sistema democratico è anche grazie a quella giornata primaverile di 61 anni fa.
giorno dopo giorno l'obiettivo è mantenere inalterati i diritti su cui questo sistema si basa, adeguandosi al trascorrere del tempo senza doversi sottomettere ad esso ma, al contrario, collaborando con le sue dinamiche evolutive che, in modi estremamente differenti, caratterizzano ogni aspetto della società civile.
in poche parole, dobbiamo stare al passo con i tempi, facendo nostri i sentimenti di uguaglianza e le necessità di integrazione, fondamenti su cui la democrazia deve obbligatoriamente poggiare.
come tante piccole liberazioni da rincorrere ed ottenere con successo, staccandosi da vincoli troppo tradizionalisti o, comunque, bisognosi di aggiornamenti, da compiere, passo dopo passo, con tante piccole libere azioni.

24 aprile 2006

economicamente.

nel corso universitario che frequento c'è spazio anche per l'economia che, servendosi del suffisso "ambientale", ha fatto breccia da poco nell'orario dell'ultima parte di quest'anno.
la materia parte, ovviamente, dalle basi dell'argomento trattato, con le dovute precisazioni su ogni aspetto generale dei temi trattati.
vista la mia scarsa padronanza con le questioni economiche non mi sento in grado, ad oggi, di valutare l'esposizione ed i contenuti delle lezioni, ma, contemporaneamente alle prime spiegazioni in classe, mi sono domandato se, in una realtà così profondamente lacerata dai regimi economici, ha ancora senso parlare di queste cose.
trovo che sarebbe molto più giusto, e corretto nei confronti di generazioni, come la mia, che entreranno nei processi lavorativi futuri negli anni a venire, trattare di elementi di economia moderna e quindi di multinazionali, di squilibri sociali, di capitalismo.
lo spunto per questo pensiero mi è venuto quando ho sentito citare, giusto come esempi in un discorso, aziende come la fiat o la telecom, sulle quali servirebbe un intero corso a parte per analizzare il loro operato e la loro struttura.
che ci piaccia o no ogni potere, che sia politico o meno, è strettamente regolato da sistemi economici ingiusti, corrotti e carenti sotto il profilo della trasparenza, ma, per qualche ragione, la dottrina in questo campo è ancora tramandata da grossi volumi impolverati.
basterebbe soffiare forte sulle copertine.

23 aprile 2006

climamico.

uscire in t-shirt quando non è ancora maggio è piacevole, non c'è dubbio.
il caldo e il forte sole che caratterizzano queste giornate non dovrebbero stupire, visto che la primavera è la stagione più instabile per antonomasia. il problema reale è, però, che i cambiamenti climatici si fanno sempre più drastici e l'attuale situazione globale è un susseguirsi di peggioramenti sotto ogni punto di vista.
le conseguenze principali, strettamente collegate tra loro, possono essere suddivise sotto due grandi categorie: il declino ambientale e quello economico.
la terra sta incominciando ad accusare una concreta forma di rigetto verso la nostra presenza, ma ci lascia ampie possibilità di fuga da ogni sua rivolta. l'ignoranza e l'attaccamento ad interessi ormai consolidati ci impediscono di sfruttare queste possibilità e così finiamo per rifugiarsi in abitudinarietà obsolete e dannose, che però, forse per troppa comodità, difficilmente ci scrolleremo di dosso con agilità e, soprattutto, in tempi brevi.
tutto continuerà così fino alla cima di ogni questione e, in un punto di non ritorno, dovremo confrontarci con una realtà che ha il sapore di condanna.
le avvisaglie ci sono, ma, stancamente, non le affrontiamo.

22 aprile 2006

la lancetta dei secondi.

è quella più sottile, rapida e rumorosa.
nel significato relativo al posizionamento, i secondi sono di poco conto, spesso dimenticati.
i secondi del mondo si muovono velocemente e facendo un gran baccano, ma attirano una flebile attenzione.
così, nonostante la loro frenesia, il percorso da loro tracciato è breve, tortuoso e privo di appigli solidi su cui far presa.
come un orologio al contrario, dove la lancetta delle ore, silenziosa e robusta, si fa largo con egoismo e, con indifferenza, supera, doppia e spintona quella debole e malandata asticella che, sempre più in solitario, finisce per fermarsi ed arrendersi ad un destino ingiustamente fazioso.

21 aprile 2006

l'era glaciale 2.

l'attesissimo sequel di uno dei film d'animazione più divertenti degli ultimi anni non delude le aspettative.
la brillantezza e il coinvolgimento restano tali e, se possibile, aumentano grazie all'ingresso di nuovi personaggi, che non sfigurerebbero in un eventuale terzo capitolo.
la storia prende spunto dallo scioglimento dei ghiacci e risulta essere un po' più semplice di quella raccontata nel primo episodio. forse anche per questa maggiore linearità, la narrazione è interrotta da sequenze che vedono protagonista l'agitato scoiattolo scrat, che riesce a ritagliarsi un ruolo determinante e a strappare la risata ad ogni sua comparsa.
indistintamente consigliato.

20 aprile 2006

lettura condivisa.

l'altezza c'è. perfetto.
questa è molto interessante, quest'altra esilarante, quest'ultima preoccupante.
e quella lì nell'angolino è incredibile: proprio non me l'aspettavo.
no, non scendere a questa fermata. ecco, bravo.
ora vediamo di guardarci attorno, giusto per qualche secondo.
no, non portare l'indice alla bocca, devo finire la colonna...

19 aprile 2006

distractions.

ci sono stati due esami e c'è stata la pasqua, ma non voglio certo aggrapparmi a queste scusanti per giustificare il fallimento di ogni mio tentativo di ripristinare l'aggiornamento quotidiano del blog.
di conseguenza è meglio lasciarsi alle spalle ogni ambizione di questo tipo e fare un po' un excursus sui fatti di cui si è parlato in questi giorni.
la questione iraniana sta capitolando verso la guerra: è brutto dirlo, e spero di essere smentito dall'evolversi della situazione, ma pare che sia l'inevitabilità a guidare le cose, muovendosi con fastidiosa inerzia. mi domando per quale ragione non debba esistere il pacifismo preventivo che, a livello diplomatico, potrebbe essere utile in occasioni come questa. forse la stampa di nuove bandiere della pace sta andando a rilento.
la cassazione ha ufficializzato i risultati delle elezioni, che hanno sancito la risicata vittoria della coalizione di centrosinistra. in quella che pare diventerà l'opposizione la diffidenza rimane tenace e saldamente ancorata ad uno degli esponenti più in vista in questi ultimi giorni: san tommaso.
è stato arrestato l'immobiliarista stefano ricucci, personaggio al centro di torbide vicende di finanza e potere. la scalata del furbetto del quartierino (questo era l'appellativo coniato dallo stesso ricucci) è arrivata alla giusta conclusione, ovvero le mura di regina coeli. tenterà di arrampicarsi anche su quelle o sarà scarcerato prima?
il titolo del post di oggi è liberamente ispirato dal dissacrante quiz-show televisivo di teo mammucari.

16 aprile 2006

seggio con sorpresa.

quest'anno le sorprese delle uova di cioccolato non hanno retto il confronto con quelle fuoriuscite dalle urne elettorali.
in un clima di stallo ai limiti del paradosso mi ritrovo, ad una settimana e qualche ora dalla mia rapida operazione di voto, a confrontarmi con dei candidati persi in una confusione bipartisan tanto snervante quanto inconcludente, che ha come diretta conseguenza l'annichilimento morale del doppio tratto di matita che ho posto su quella scheda di un rosa abbastanza irritante.
forse sarà proprio l'irritazione verso questa situazione a condurci per mano all'estate con un grado di sopportazione ormai calpestato: perfetta motivazione per disconnettere i neuroni, sciogliere i muscoli e godersi con sollievo le prossime vacanze.

15 aprile 2006

running.

attribuisco al termine un duplice significato.
indica la corsa che, involontariamente, sto percorrendo allontanandomi dal blog.
è un periodo strano, in cui mi sono confrontato con veri impegni di studio, seppur senza riuscire ad adempierli secondo le mie personali aspettative, verso i quali ho cercato di soggiogarmi per riuscire a valutare le mie reali capacità.
indica anche il titolo di un film di discreto interesse, uscito da qualche giorno nei cinema.
protagonista di questa pellicola è la violenza, che trasuda dalla realtà dei fatti esprimendosi con un odio variegato e potente e che riesce a manifestarsi, in senso puramente materiale, con l'uso di armi da fuoco, punta dell'iceberg di un mondo regolato dalla cattiveria.
camminando tra drammatismo e pulp, wayne kramer è riuscito a confezionare una storia di cruda realtà, usando come base la malavita organizzata ed estremizzandone gli aspetti caratteristici, lambendo, a volte, la soglia del grottesco.
il film, in una visione di pura finzione scenica, regge bene tenendo abbastanza alto il ritmo e potrà essere un discreto trampolino di lancio per paul walker che, abbandonati i rombanti motori di fast and furious, si rifarà vivo sugli schermi grazie a "flags of our fathers", nuova opera di clint eastwood dietro alla macchina da presa.

12 aprile 2006

cattura.

provenzano è stato preso perchè gli elettori gli hanno tolto la scorta.

09 aprile 2006

terminazioni.

sta finendo un weekend.
un tranquillo, anche se meteorologicamente variabile, weekend di aprile.
finisce con dispiacere, almeno per me, perchè la prossima settimana sarà caratterizzata da notevoli impegni di studio.
finisce, però, anche con un profondo senso di sollievo perchè ci si avvicina sempre di più all'esito elettorale.
ieri non ho aggiornato il blog, oggi lo sto facendo con un post del tutto superfluo: mi auguro che, oltre al fine settimana, non stia per concludersi anche la mia intenzione di scrivere.
sento che non è così e forse questio mio temporaneo calo ispirativo è da imputare a tutta questa congestione che circonda il voto.
con macigni di aspettative in spalla, se ne riparlerà domani.

07 aprile 2006

abbattimento.

grigio, quel muro, non lo era mai stato.
le ruspe, però, non hanno avuto compassione neanche di fronte alle sgargianti vernici impresse su quelle superfici un po' irregolari, un po' comoda residenza di pungenti piante rampicanti.
e così hanno agito con fredda decisione, masticando in grossi bocconi tutte le pietanze artistiche che, da diversi anni, si alternavano su quella lunga fila di materiale edilizio.
un'opera necessaria e brutalmente inevitabile, che consegna alla storia un patrimonio locale di cui sentirsi un pochino fieri.

06 aprile 2006

illusionismi.

il nostro cervello vede anche quando gli occhi si chiudono.
se questo avviene per cause fisiche sarà la temporanea bellezza dei sogni, o la fugace paura degli incubi, ad occupare la nostra mente, ma se le nostre palpebre si abbassano per una conscia volontà personale, allora è la realtà che sfugge al nostro sguardo.
succede similmente con le illusioni ottiche: iridi e pupille funzionano bene, ma si scollegano dal ragionamento finchè una spiegazione chiarificatrice non riattiva la connessione.
è speranza comune desiderare di svegliarsi al mattino e non riuscire più a vedere il male in ogni angolo, stupirsi del perchè e ricevere un'illuminante esposizione riguardante l'ingannevole illusione del soggiorno di aure negative sulle nostre teste, ora arrivato a conclusione.
stavolta, però, gli occhi si aprono davvero, e basta un attimo per far sciogliere ogni nostra visione: è stato solamente un illudersi di un'illusione.

05 aprile 2006

amarezza.

da stasera, con una lacrima al sapore di rabbia, ho abbandonato ogni iniziativa di pianificare un viaggio a parigi per la giornata del 17 maggio.
è una scelta difficile, ma è mossa da cause di forza maggiore sulle quali non ho avuto alcuna capacità di intervenire.

04 aprile 2006

epiteto.

se c'è una cosa utile in ogni forma linguistica, questa è il sinonimo.
l'importanza di questa forma grammaticale è notevole, perchè, senza cambiarne il senso, un concetto può essere espresso con termini differenti a seconda della necessità occasionale o del contesto in cui ci si trova.
questa parola ha molti sinonimi, alcuni dei quali possono essere utilizzati nel linguaggio comune senza essere fraintesi o dover ricorrere a successive delucidazioni o smentite.
a volte questo non accade.
ne prendo atto e rispondo con una frase che, al tempo della scuola materna, era un po' la conclusione di ogni litigio fanciullesco.
chi lo dice sa di esserlo.

03 aprile 2006

w la ricerca.

il titolo della trasmissione a cui ho assistito ieri sera può essere interpretato in due modi differenti.
il primo è quello letterale e sta a significare una presa di posizione del tutto positiva verso il mondo della ricerca e la sua indubbia importanza. il secondo è, al contrario, volutamente ironico e vuole sottolineare la situazione italiana, soprattutto rapportata a quella internazionale, in questo campo.
l'inchiesta di riccardo iacona è di stampo profondamente giornalistico: precisa scelta dell'argomento, giusta preparazione e documentazione, interviste mirate e una volontà d'indagine molto predisposta al tema.
il quadro che ne esce è sconfortante.
il nostro paese, sotto il profilo della ricerca, dimostra un'arretratezza di grandi proporzioni, sia paragonata alla costante disponibilità di nuovo, e ben preparato, personale pronto a rivestire i panni del ricercatore, sia rispetto alla crescente posizione di rilievo che questa attività ha nel mondo scientifico e non.
senza ricerca il progresso è inevitabilmente ostacolato e senza progresso un paese difficilmente non finirà per cadere in una stagnazione da cui sarà sempre più complicato uscire.
o ci siamo già finiti dentro?

02 aprile 2006

lavori in corso.

okay, mettiamola così: è stato uno scherzo da pesce d'aprile.
il periodo di ferie che la professione di blogger mi ha concesso è giunto doverosamente al termine.
mi sono lasciato prendere da distrazioni e la mia attenzione verso il blog è inevitabilmente calata.
mi è dispiaciuto, ma non me ne sono reso subito conto, anche perchè il mio precendente appello è andato a sbriciolarsi.
ora non prometto niente, ma rimane vivo il mio intento di dare linfa quotidiana a questo spazio.