15 aprile 2006

running.

attribuisco al termine un duplice significato.
indica la corsa che, involontariamente, sto percorrendo allontanandomi dal blog.
è un periodo strano, in cui mi sono confrontato con veri impegni di studio, seppur senza riuscire ad adempierli secondo le mie personali aspettative, verso i quali ho cercato di soggiogarmi per riuscire a valutare le mie reali capacità.
indica anche il titolo di un film di discreto interesse, uscito da qualche giorno nei cinema.
protagonista di questa pellicola è la violenza, che trasuda dalla realtà dei fatti esprimendosi con un odio variegato e potente e che riesce a manifestarsi, in senso puramente materiale, con l'uso di armi da fuoco, punta dell'iceberg di un mondo regolato dalla cattiveria.
camminando tra drammatismo e pulp, wayne kramer è riuscito a confezionare una storia di cruda realtà, usando come base la malavita organizzata ed estremizzandone gli aspetti caratteristici, lambendo, a volte, la soglia del grottesco.
il film, in una visione di pura finzione scenica, regge bene tenendo abbastanza alto il ritmo e potrà essere un discreto trampolino di lancio per paul walker che, abbandonati i rombanti motori di fast and furious, si rifarà vivo sugli schermi grazie a "flags of our fathers", nuova opera di clint eastwood dietro alla macchina da presa.