l'ignoranza aviaria.
con un ritardo spasmodico, fao e oms hanno comunicato che le carni di pollame, se cotte, sono al riparo da qualsiasi contagio dell'ormai noto virus h5n1. le notizie riguardo a questa epidemia si sono evolute e propagate in maniera più rapida del virus stesso. tutto questo ha portato ad una confusione tale da creare preoccupazioni e allarmismi, tanto propagandistici quanto ingiustificati, perchè frutto di inesattezze e disinformazione.
molta gente ha, così, preso fischi per fiaschi, precipitandosi nelle farmacie e disertando le pollerie.
la radice del problema sta nei toni con cui vengono diffuse le notizie.
si parte da un'analisi sbrigativa o da una dichiarazione avventata, ma d'impatto, la si contorna di dati statistici appositamente gonfiati e la si comunica sottoforma di preavviso, con fare minaccioso e disfattista, in modo tale da far incollare al cinescopio più persone possibili, per deviare le loro menti verso soluzioni dalle conseguenze ignote. e si arriva ad avere polli inveduti e vaccini terminati.
ad oggi, prese in considerazione anche misure di sicurezza precauzionali, non si sa di preciso dove, come, quando, ma soprattutto se il virus si diffonderà, però è certo che, se dovesse sfruttare l'attenzione della gente, di sicuro avrebbe vita più facile.
2 Comments:
Se dovessimo ascoltare tutto quello che dice la tv, su cosa bisogna mangiare perchè non contaminato o con virus, e cosa no, non mangeremmo più niente...la cosa bella è che passata la storia dell'influenza aviaria (sparita con la stessa velocità con cui è comparsa), è comparso il latte contaminato dall'inchiostro "simpatico", ogni settimana ce n'è una.Aspettiamo la prossima........d:-D
il fatto è che le notizie vengono date in modo sbagliato, spesso solo con l'intento di stupire. ad esempio, il virus dell'influenza aviaria esiste da anni e ha avuto un'incidenza di mortalità relativamente bassa. se, comunque, è lecito preoccuparsi per chi sta a contatto con i volatili, il rischio del contagio cibandosi della carne non è mai stato preso in considerazione, ma è solo una credenza che si è diffusa creando inutili preoccupazioni e non pochi disagi al settore agricolo.
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