la sindrome di linneo.
la nostra società è dipendente dalla necessità di catalogare tutto.
ogni cosa che ci capita sott'occhio viene descritta, analizzata, classificata, associata ad un contesto e le viene applicato un nome, talvolta appropriato, ma pesso così ingiusto da creare pregiudizi e false intimidazioni.
come se non bastasse, oltre all'affibbiazione di un genere, è spesso presente il riferimento ad una categoria più generale ed importante, oppure ad un elemento di caratura maggiore.
se quest'attività è stata fondamentale per lo sviluppo, ad esempio, della zoologia o delle scienze biologiche, non sempre lo è quando si ha a che fare con argomenti più strettamente legati alla vita di tutti i giorni, come possono essere il cinema o la musica.
qui, infatti, regna la più totale confusione, sia per ovvie ragioni soggettive, che fanno spostare l'ago della bilancia delle valutazioni a seconda di chi sia lo spettatore o l'ascoltatore, sia perchè esiste una diversificazione talmente ampia da poter racchiudere una potenziale infinità di casi sotto lo stesso nome.
sarebbe meglio vedere ed ascoltare a mente totalmente sgombra e poi giudicare solo ed esclusivamente il prodotto, senza alcun riferimento esterno, ma ciò è del tutto estraneo alla nostra natura, quindi il nostro destino è quello di compilare enormi archivi di dati, dentro cui immagazzinare, distrattamente, tutto il nostro sapere.
e tutta la nostra ignoranza.
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