è tempo di.
chiudo il trittico dei post dedicati al natale con un pensiero che formulo a pancia mezza piena e a mente sgombra.
mi sento stranamente nervoso.
le festività aiutano a liberare la testa dalle preoccupazioni, ma lo fanno in modo così repentino che, al ritorno con la quotidianità, provamo una sensazione di estraniamento che ci riporta ai ritmi di sempre con una difficoltà psico-fisica abbastanza rilevante.
io mi sento così già adesso.
sono stato seduto a tavola ore ed ore, a veder scorrere davanti a me portate di ogni tipo le cui quantità superavano ogni più largo ottimismo. mi sono rialzato, ho riorganizzato mente e corpo e mi son ritrovato ancora di fronte allo schermo del pc, consapevole di aver lasciato dietro di me felici momenti di nulla, evaporati in un attimo.
si è verificata una condesazione temporale indolore all'istante, ma significativa a posteriori, se analizziamo quanto tempo dedichiamo a ciò che ci interessa, a ciò che ci piace, a ciò che ci è utile fare.
il giorno non dura sempre e solo 24 ore.
noi siamo degli orologi sofisticatissimi; le nostre braccia due lancette, il nostro cervello un meccanismo ad alta tecnologia.
non necessariamente svizzera.
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