poltroni che contano.
oggi antonio fazio si è dimesso dall'incarico di governatore della banca d'italia, giustificando questa scelta come una volontà di riportare serenità al paese.
in effetti attorno alla sua figura e a ciò in cui potrebbe essere coinvolto si è creato un grande clamore, alimentato da discussioni e critiche molto accese. il fatto che un ruolo così importante fosse ricoperto da una persona su cui aleggia il sospetto di aver agito illegalmente ha creato diverse polemiche dal fronte economico e da quello politico, con risalto anche all'estero.
ora, quasi in sordina, la robusta seggiola da cui fazio ha faticato ad alzarsi per mesi, si è liberata in attesa di essere occupata da un sostituto.
vista la non facile situazione finanziaria in cui si trova l'italia, questo cambio al vertice può essere considerato come un punto di partenza per una riorganizzazione dell'intero sistema, ma i dubbi su un'effettiva svolta rimangono.
le ombre su banche, acquisizioni e scalate persistono e quando si giunge in tribunale per fare chiarezza ormai è troppo tardi, perchè la conta dei danni è già iniziata. la volontà di raggiungere una posizione di prestigio spesso supera gli interessi di correntisti e risparmiatori che, ignari dei raggiri che li circondano, affidano soldi e speranze nelle mani di nomi e sigle.
dietro cui si nascondono ladri in giacca e cravatta.
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