14 novembre 2005

tormentoni.

il linguaggio televisivo è spesso infarcito di frasi e slogan particolarmente facili da ricordare, indipendentemente dal fatto che questi abbiano o meno un significato logico. maestro di questa tecnica è antonio ricci che, dal mitico drive in all'ormai maggiorenne striscia la notizia, ha saputo creare dei modi di dire che, talvolta, sono entrati a far parte della parlata comune.
sfruttando questa debolezza dello spettatore le agenzie pubblicitare hanno spesso fatto la loro fortuna lanciando marchi grazie ad immagini o a dialettiche d'impatto.
da quando il servizio per conoscere i numeri di telefono degli abbonati è in mano a più operatori siamo stati invasi da spot di ogni tipo, diversi nella forma e, in parte, nei contenuti, ma del tutto simili, se non uguali, nell'approcio: diretto, immediato, insistente ai limiti del fastidio.
tanto che la comunicazione pubblicitaria ha varcato il confine della promozione e ha raggiunto lo stadio della diffusione di massa, che gioca puntando, in modo subdolo, all'attenzione, spesso distratta, delle persone, distratte ancor di più da tutto questo bombardamento mediatico.
un giorno ho visto un ragazzino con una maglietta rossa, con un riquadro bianco al centro e una scritta nera.
un numero per la precisione. era 892.
ho visto due ragazze con delle borse rosse. con lo stesso riquadro e lo stesso numero.
ho visto il volantino di una discoteca. promuoveva una serata con ospiti i sosia ufficiali dei protagonisti dello spot. lo spot di quel numero.
i sosia ufficiali.
ho riletto più volte quella frase per essere sicuro di non aver preso un abbaglio. poi ho riso. avevo letto bene.
ma, ripensandoci, da ridere c'è ben poco.
se una pubblicità, costruita in modo strategico per entrare nella testa di chi la vede o sente, ha questo potere, le parole di un politico o di un'altra figura nota, se ben dosate e scelte con criterio (se con criterio intendiamo vantaggio personale), possono avere una forza ed una portata di altissimo livello.
è probabile che da qui al 9 aprile 2006 sentiremo gli effetti di questo fenomeno.