ricordo come il mondo dei
videogames entrò, prepotentemente, nella mia infanzia.
anni e anni fa, grazie ad un
commodore 64.
un sistema poco più che banale, in grado di gestire semplici programmazioni o di far funzionare giochi su nastro magnetico (
cassetta) o cartuccia. una barzelletta per i nostri giorni, una
meraviglia per l'epoca.
il computer era un regalo esclusivo di mio fratello. io, più piccolo e poco familiare a quella
tecnologia, mi limitavo al ruolo di attento e gioioso
spettatore.
ricordo i lunghissimi
caricamenti, con
bande orizzontali colorate ed intermittenti. fastidiose, forse anche dannose alla vista, ma cariche d'attesa.
ricordo uno
schermo azzurro, con poche scritte in stampatello, di una tonalità più chiara. il cursore era un quadratino. niente di più.
ricordo le procedure, quasi meccaniche, per far partire i giochi.
press play on tape. era un'emozione pigiare quel tasto, veder girare il nastro e perdersi ad osservarlo.
ricordo i
giochi. fantastici.
tra i miei preferiti ce n'era uno chiamato "paperotto". era la storia di un giovane pulcino che doveva trovare la mamma chioccia superando diverse difficoltà. un action game di quelli tosti.
un altro, totalmente diverso, era "il produttore". niente grafica, solo testo. tramite scelte oculate e grossi rischi da correre c'era da guadagnarsi il successo nel mondo del cinema. un vetusto gioco manageriale.
poi arrivò lui. su una cassetta copiata.
out run.
dopo aver passato le estati ad ammirarlo nei grossi
cabinati del bar della
spiaggia ora, quel gioco, era a casa.
sembrava quasi di sentire il
vento tra i capelli, mentre, sfrecciando tra camion e utilitarie, si comandava l'inafferrabile
ferrari testarossa su e giù per le highway americane, in mezzo ad alte palme e lunghi canyon.
un'auto veloce, un caldo tramonto e una procace bionda al tuo fianco. cosa chiedere di meglio?
quando fu il turno del
game boy i tempi stavano già cambiando.
le
console proliferavano, ma cominciavano a perdere l'
anima.
mi colpì la
playstation. era già la nuova
era. quella di un
divertimento immediato, combattivo e potenzialmente
infinito.
ora giace, malfunzionante, in un cassetto.