imparare a contare.
chi ha voluto la guerra in iraq, chi l'ha portata avanti e chi la sta combattendo ora dovrebbe fermarsi un attimo e provare a fare un po' di calcoli.
iraq body count è un sito che può aiutare in quest'ottica.
presenta il conteggio, aggiornato e dettagliato, dei civili morti negli scontri dall'inizio del conflitto.
mentre vi sto scrivendo il numero si aggira attorno ai 29mila.
a prima vista questo progetto può sembrare cinico ed oltraggioso, ma, in realtà, è uno dei modi più diretti e significativi per criticare questa guerra.
è giusto citare anche il fronte opposto. tra i militari impiegati nelle operazioni sono più di duemila i decessi per quanto riguarda il contingente americano.
un confronto improponibile con il numero di iracheni, ma ugualmente significativo.
la situazione in quel paese è, ormai, ingestibile, e difficilmente migliorerà in futuro se non verrà deciso un programma comune di ritiro militare e assistenza.
la realtà quotidiana e locale, però, supera, forse giustamente, di importanza, quella a livello globale.
il problema sorge quando, come ha fatto notare stasera luciana littizzetto su raitre, ci si arriva a stupire, ad esempio, del clima freddo, e si fan più servizi sulla nebbia di milano che sulle bombe di fallujah.
lì, allora, c'è un ingranaggio da riparare.
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