se ci fosse non sarò certo io a
svelarvelo perchè non ne sono a
conoscenza.
il titolo, infatti, non è indicativo del suo
significato letterale, ma è bensì il nome di una
trasmissione televisiva che si è
conclusa oggi.
il mio personale
bilancio è che si è trattato di un
ottimo prodotto,
ideato con discreta
originalità e realizzato con svariati spunti di
interesse. paolo
bonolis ha saputo tenere in piedi i molti
elementi che costituivano l'ossatura dello
spettacolo, agendo con
professionalità: il suo
stile potrà non piacere e non si dimenticano alcune sue
cadute, artisticamente parlando, ma resta pur sempre un
presentatore capace.
scelta
azzardata, anche se
remunerativa, la sua, perchè passare da
palchi prestigiosi come quello di sanremo ad una
seconda serata con molte
incognite è stato un
rischio non da poco anche se, totalmente
ripagato dalla
qualità del programma.
un
mix di varietà,
talk-show,
intrattenimento, musica e comicità a volte fin troppo
dispersivo, ma, solitamente, ben
calcolato in tutti i suoi ingredienti tra i quali spicca la
curiosa idea delle interviste
fotografiche, basate sulla
libera associazione di
pensiero verso un'immagine piuttosto che su una scaletta di
domande.
a chiudere,
egregiamente, l'ultima puntata, ci ha pensato roberto
benigni, verso cui provo una forte
ammirazione per come
trasuda, con sincera
spontaneità, un libero
spirito poetico di
vedere le cose ed i fatti del mondo.
se
esistesse un senso della vita, lui sarebbe in grado di
narrarcelo in rima.