13 febbraio 2006

le bolle di memoria.

riaffiorano con prepotenza nell'oceano della mente.
volteggiano, riappropriandosi di tempi etichettati come passati, ma principali fautori dei cambiamenti futuri.
sono le pareti del presente ad ospitarle, spesso con prudenza e cautela: l'umidità del dolore è in agguato e s'infiltra con destrezza tra le crepe dei muri, eretti a proteggere la nostra fragile mescolanza psicofisica.
soffocarla violentemente condizionerà una convivenza fatta di profondi abbagli e vividi flash-back; tamponarla in modo eutanasico dilazionerà l'effetto, ma non l'intensità.
il rimedio è la coabitazione dello sfondo dei nostri trascorsi con i rapidi tratti della scrittura quotidiana, in previsione di un'elegante rilegatura e di una serena consegna del testo nelle mani di un fantomatico editore.