31 agosto 2006

blog day 2006.

oggi è il blog day.
la ricorrenza non avrà forse un'importanza così rilevante, ma trovo sia significativa, perchè ben rappresenta il grado di espansione della rete e, in particolare, del fenomeno dei blog.
prima di scoprirlo, proprio attraverso un blog, ignoravo l'esistenza di questa giornata, ma mi sono comunque interessato al semplice messaggio che vuole trasmettere, ovvero poter segnalare cinque blog da far conoscere ai propri visitatori.
aggiungo l'apposito link.
ed ora ecco le mie scelte.

valina.
tramite questa ragazza sono venuto a conoscenza di questo giorno dedicato ai blogger.
segnalare le sue simpatiche voglie di coccole mi sembra il minimo.

cabal.
omonimo torinese.
un pozzo tra rock e bizzarrie di internet.

lazyross.
pigro cugino di secondo grado.
si divide tra la tavola da snowboard e quella dietro cui sedersi ed abbuffarsi.

de-relicted.
covo di sistren e chiari, ispirato da quel genio della moda di nome derek zoolander.

the daily kitten.
regolarmente ogni giorno una tenera foto di un micio.

buon blogday a tutti.

30 agosto 2006

quindici minuti di celebrità.

il celebre pensiero di andy warhol, nell'era di internet, può valere in eterno, ma è sempre di grande effetto.
una componente, ormai preponderante, della mia famiglia, ha deciso di prendere alla lettera questa semplice profezia.
il risultato è questo.
non prendetela per esibizionista: sa benissimo che i quadrupedi prediletti dal mondo dello spettacolo sono quelli della controparte canina, però ha comunque deciso di mostrare la sua grazia ai navigatori.
provate a darle torto.

29 agosto 2006

red hot chili peppers.

jeff apter ha curato, con evidente trasporto, una ricca e dettagliata biografia del quartetto: una band che, ormai, ha bisogno di ben poche presentazioni.
la loro storia, però, nonostante sia comunque costellata da ben note vicende, è stata caratterizzata da un numero così elevato di eventi ed aneddoti, che il libro assume il tono di un avvincente romanzo.
tra litigi, disgrazie e rinascite, da più di vent'anni i peperoncini più famosi del rock sono riusciti a sopravvivere e ad andare avanti, contro ogni tragedia e a dispetto di ogni loro detrattore.
la testimonianza più recente è il loro ultimo lavoro di studio, stadium arcadium, un doppio album riuscito e convincente.
l 29 e il 30 novembre anthony, flea, chad e john torneranno ad allietare il pubblico italiano al forum di assago, a distanza di due anni dalla loro ultima esibizione, che si tenne allo stadio di san siro.
esiste il mio desiderio di andare ad assistere a tale concerto.
l'unico freno è il prezzo dei biglietti.

28 agosto 2006

e rieccomi.

dopo aver sgranchito le gambe, riempito la pancia e cancellato 159 e-mail di puro spamming, torno a farmi vivo sul blog.
a conti fatti, la settimana al mare è stata positiva, anche se, tra alti e bassi, sarebbe potuta andare decisamente meglio. in ogni caso non mi va, e non avrei realmente motivo, di lamentarmi, quindi mi reputo soddisfatto, anche perchè solo il fatto di potersi permettere qualche giorno fuori porta è pur sempre una fortuna.
qui nulla è cambiato, ma nel viaggio di ritorno mi sono reso conto di aver provato vera nostalgia per tante piccole cose legate alla mia quotidianeità: non ultima la presenza casalinga di quella belva felina di nome mila.
ho lasciato la terra croata senza grossi rimpianti, quindi, tecnicamente, non mi dovrebbe essere difficile rientrare nell'ottica urbana che mi attende, per lo più caratterizzata da grandi flessioni del capo sui libri universitari.
al solo pensiero, però, le motivazioni vanno a nascondersi e non ne vogliono sapere di uscire.
aiutatemi a tirarle fuori.

20 agosto 2006

missione croata.

"sai che parto? sto via solo una settimana!"
con questa frase un irritante ragazzino saluta un delfino, suo allegro compagno di giochi.
il fatto è che il protagonista dello spot non affronta mai la seria decisione di andarsene, forse perchè preso da frequenti appuntamenti dal dentista, visto il gran numero di caramelle golose e gommose che ingurgita alla faccia dell'animale con cui è abituato a colloquiare.
per questa ragione prendo in prestito la citazione pubbliciaria e metto in'opera quanto esprime, partendo per la croazia fra circa cinque ore.
passerò là appunto una settimana, augurandomi di evitare maltempo e traffico, che l'anno scorso condizionarono non poco la trasferta vacanziera.
pare che quest'anno, oltre che dagli italiani in generale, come spesso accase, la terra croata sia anche meta di simpatiche blogger (sistren e francesca lo dimostrano).
come avrete notato, torno a scrivere dopo una pausa non indifferente, e lo faccio con l'intento di informarmi su un'altra assenza da queste parti che verrà, stavolta più che giustificata.
non ho granchè da dirvi: il tempo stringe e i preparativi sono in alto mare, quindi porgo solamente tanti saluti a tutti i lettori delle mie nefandezze virtuali.
a presto.

12 agosto 2006

desert avenue.

nel culmine dell'esodo vacanziero dalle metropoli, le strade sono pressochè sgombre.
rispettare i sensi unici, passare con il semaforo verde e fermarsi agli stop possono diventare delle pure formalità, da bypassare senza troppe preoccupazioni.
eppure basta spostarsi in un centro commerciale o in un megastore per scoprire che il vero affollamento esiste e lì si concentra, tra novizi del bricolage ed intellettuali in cerca di frescura.
è la vacanza alternativa per antonomasia, senza code autostradali e partenze al limite dell'intelligenza.

11 agosto 2006

andata+ritorno.

lungometraggio italiano del 2004, beccato, per puro caso, su raiuno in seconda serata.
ad attirarmi da subito è stata la musica: sempre puntuale e coinvolgente, è sapientemente gestita dai motel connection, trio electro-pop che viaggia parallelamente all'universo subsonico.
il film in sè mi ha piacevolmente colpito, anche se mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca.
ineccepibile sotto l'aspetto tecnico, grazie ad un montaggio preciso ed una fotografia suggestiva, il tutto si perde un po' in alcune parti della sceneggiatura, per un cast non sempre all'altezza e per una storia che, seppur ben congegnata, non sempre ha gli appigli giusti a cui aggrapparsi.
in alcuni tratti si ride e in altri si sta incollati all'azione: il regista marco ponti ha saputo giocare con molteplici elementi riuscendo a tenere il ritmo sempre vivo.
a spiccare tra gli attori c'è vanessa incontrada, in grado di fondere la bellezza con una riuscita interpretazione.
un lavoro giovane, ma interessante e meritevole, anche se non a pieni voti, di promozione.

10 agosto 2006

tentato attentato.

sospeso in un vortice di notizie, diffuse con l'enfasi dei fatti di grande importanza, non sono riuscito bene a barcamenarmi tra il fatto di trovarmi di fronte ad una reale minaccia e quello di stare ad ascoltare un esagarato allarmismo.
un giusto compromesso tra le due opzioni credo che sia la soluzione migliore, perchè le indiscrezioni fornite dalla polizia britannica sono davvero preoccupanti, ma ciò che ne è scaturito è un insieme di reazioni spesso sconclusionate e guidate, per lo più, dalla cieca paura.
è sorto un timore generale, sì giustificato da quanto gli attacchi terroristici siano in grado di compiere, ma mosso, in realtà, da un'ansia virtuale, dato che, per fortuna, non si ha una contropartita concreta di quanto si ipotizza sarebbe successo se gli attentatori avessero avuto campo libero per operare.
si tratta, comunque, di uno stato di apprensione inevitabile che non deve, però, condizionare abitudini e comportamenti comuni, soggiogando la normale esistenza giornaliera.
occorre attendere chiarimenti più dettagliati e proteggersi di conseguenza, con restrizioni precise, ma non invasive.
è fondamentale, da parte dei governi interessati, darsi da fare per prevenire anche solamente la nascita di concezioni così eversive, in modo da non dover più pensare di sventare qualche piano all'ultimo momento.

09 agosto 2006

soccer.

giusto un mese fa l'attenzione di tutti era rivolta al calcio: un tema non certo inusuale per un paese come il nostro, così legato a questo sport e a tutto ciò che ruota attorno ad esso, ma che il 9 luglio ha saputo regalare una bellissima pagina da consegnare alla storia.
vincere un campionato del mondo non è cosa semplice, soprattutto se, oltre che con gli avversari, si deve lottare anche contro un'inquietudine dffusa, sorta per le amare vicende del calcio italiano e per la consapevolezza di non possedere un tasso tecnico così notevole.
in questo clima gli azzurri hanno affrontato un mondiale senza troppe ambizioni, ma con molto carattere e decisione: fattori che hanno spianato la strada, comunque tortuosa, verso la vittoria finale.
fortemente scosso dalle inchieste giudiziarie e dalle loro sentenze, il calcio giocato sta, pian piano, tornando dalle vacanze, tra le prime stanche partite e gli inevitabili trasferimenti di giocatori.
anche se non lo simpatizzo in modo sfegatato, il mio tifo per la juventus è concreto e vitale, ma turbato dall'attuale situazione, che vede la squadra bianconera nel mezzo di un contesto a lei estraneo e difficile, ma che potrà essere l'inizio di un nuovo corso.
già stracolmo di speranze.

08 agosto 2006

ciak e pedali.

biciclettata in solitario per le vie di milano.
ho scoperto zone interessanti ed altre molto caratteristiche, come un bel percorso ciclopedonale che costeggia parte del naviglio martesana, immerso in un verde che non t'aspetti, tra case variopinte, silenzio campagnolo e writing d'annata.
per puro caso ho incrociato due set di ripresa: il primo proprio nei dintorni del luogo sopra citato, il secondo sempre nei pressi di un corso d'acqua artificiale, ma, stavolta, a me più famigliare: il naviglio grande.
due location particolari che, complici il poco affollamento di questo periodo estivo e il clima favorevole, si sono trasformate in ideali ambientazioni per lo schermo, piccolo o grande che sia.
milano è da sempre cornice di svariate rappresentazioni sceniche: se poi, come nei casi che ho avuto il piacere di vedere, lo sfondo è così suggestivo, allora il passo da comparsa a protagonista è davvero breve.

07 agosto 2006

riformula uno.

ci volevano un clima instabile e un paio di squalifiche mirate per ravvivare l'attenzione sulla formula uno.
nonostante sia questo il primo anno, da molto tempo, in cui il campionato potrà risolversi davvero alla fine della stagione, lo spettacolo non è mai emerso così prepotentemente nel corso delle gare precedenti.
ieri, invece, in ungheria, è successo un po' di tutto e il podio anomalo basta già a descrivere l'inusualità di questo gran premio.
sul gradino più alto è salito jenson button, andato più volte vicino alla vittoria nelle scorse annate, ma sempre colpito dalla sfortuna che, ieri, ha deciso di abbatersi sui nomi più blasonati incidendo, dal lato tecnico, le gare di fernando alonso e michael schumacher.
nelle quasi due ore di corsa si sono contati numerosi sorpassi, diverse uscite di pista, emozionanti duelli e ribaltamenti di fronte dal lato strategico, guidati dalle altalenanti condizioni meteorlogiche.
ho, comunque, l'impressione, che quanto accaduto ieri sia da catalogare come un, seppur piacevole, evento straordinario e che questo sport ritornerà ad essere un po' piatto e monotono; la mia speranza, chiaramente, si muove nella direzione opposta o, se volete e per restare in tema, in retromarcia.

06 agosto 2006

romanticismo discografico.

quando le disponiblità economiche lo permettono, mi concedo un tipo di acquisti un po' in controtendenza.
nella mia sparpagliata collezione di cd musicali ci sono dischi che reputo molto significativi, più che altro perchè mi piacciono particolarmente e, talvolta, in modo così intenso da essere riusciti a segnare indissolubilmente un determinato periodo.
alcuni di questi cd sono, mio malgrado, masterizzati ed è qui che scatta l'acquisto: approfittando di determinate offerte, comunque non così frequenti, vado a recuperare, in versione originale, quei dischi di cui parlavo.
il contenuto musicale è pressochè identico, ma la copertina, le grafiche, il libretto e, in generale, il fatto di avere tra le mani un prodotto ufficiale sono sufficienti a costituire, per me, un valore aggiunto non indifferente, che giustifica del tutto la spesa.
sarà pure un vezzo apparentemente inutile, ma, per uno come me che si emoziona davvero con poco, è una cosa difficile da non considerare.

05 agosto 2006

equalizzatore.

mi piace molto sentire le basse frequenze di un brano.
amplificarle fino a renderle profonde, intense e vibranti.
predisponendo una linea che congiunga tutti i livelli delle frequenze si otterrà una curva, delicata e sinuosa, che vede il suo più alto picco sulla sinistra, poco lontano dal limite di quel lato.
giunto al traguardo del duecentesimo post traccio un brevissimo bilancio con un azzardato, ma semplice, paragone tecnico-musicale.
nell'ipotetica linea prima citata si noteranno i bassi slanciarsi sopra tutti, senza emergere con presunzione e preferendo, piuttosto, segnalare la loro importanza andandosi a poggiare sulle frequenze vicine.
tra gli alti e bassi del suddetto blog sono evidentemente i secondi a venire a galla con più facilità, grazie a carenze d'idee, a lunghi ed ingiustificati periodi di stallo, a contenuti piatti e di dubbio interesse.
gli alti arrancano, ma non si fanno sottomettere.
sempre nella linea di riferimento, fanno capolino nella parte destra, disegnando una collina modesta, ma ben visibile.
scorrendo i post del passato, infatti, credo, di aver tirato fuori alcuni spunti simpatici, personali e, talvolta, meritevoli anche di una minima riflessione; dico ciò senza neanche avvicinarmi ad un'immodestia che queste parole potrebbero richiamare.
l'augurio che mi faccio è di riuscire a separare con decisione la curva dell'equalizzatore musicale da quella dell'andamento del blog, puntanto su un graduale abbattimento di tutta quella parte sinistra, così bella da ascoltare, ma così difficile da mandar giù.

04 agosto 2006

vuoto letterario.

non leggo molto.
a dire il vero leggo proprio poco.
per di più lo faccio male, perdendo concentrazione e cadendo in mille distrazioni.
me ne dispiaccio: sono consapevole della positività che un passatempo come la lettura porta allo spirito e alla mente e so anche che costituirebbe un modo intelligente di colmare la grande quantità di tempo libero di cui dispongo.
solo a tratti mi metto davvero d'impegno ed è lì che la mia amarezza aumenta, perchè quando riesco ad immergermi in un libro difficilmente ne esco fuori e quando ciò accade mi sento meglio, conscio di aver vissuto anche una piccolissima emozione.
non c'è un volume che amo particolarmente, nè un genere o un autore che prediligo; in ogni test o questionario la mia riga dei "libri preferiti" rimane irrimediabilmente vuota.
spero di trovare la chiave per sbloccare questa mia condizione.
forse un buon libro mi sarà d'aiuto.

03 agosto 2006

progressi quadrupedi.

avere una free-climber per casa non è un'esperienza comune.
l'atleta in questione ha già conquistato la quasi totalità delle vette casalinghe, raggiungendo mobili, elettrodomestici e ripiani di vario tipo con estrema facilità, riuscendo ad unire eleganza ed agilità.
spesso i suoi spostamenti sono ancora tecnicamente discutibili, ma ciò è dovuto alla mancanza di esperienza: in poco meno di tre mesi di allenamento non è semplice conoscere approfonditamente ogni ambiente.
l'impegno, l'energia, ma soprattutto la costanza, sono evidenti e sintomo di un buono stato di salute, il quale si manifesta anche in lunghe sessioni di intenso riposo e in momenti dedicati ad una vorace alimentazione.
mila è questo, tutto l'esatto contrario e molto altro ancora.
registro il fatto che mi sta condizionando.

02 agosto 2006

silente diplomazia.

non entro nel merito della questione israelo-libanese: la confusione gioca una parte fondamentale in questo conflitto e il mio grado di informazione riguardo all'argomento non è per niente elevato. lo è, al contrario, il rischio di finire incompresi, anche perchè una ragione assoluta non esiste.
ciò che attiva la mia curiosità, in casi gravi come questo, così come in situazioni più distese, è quel fitto insieme di incontri formali tra capi di stato e di governo, ministri, funzionari o, più in generale, rappresentanti di diverse nazioni, che iniziano e si svolgono in mezzo ad una grande attenzione degli organi di stampa e si concludono nell'indifferenza più totale.
i casi più emblematici sono quelli delle riunioni tra i cosiddetti grandi della terra: l'organizzazione di questo tipo di eventi dura mesi, le misure di sicurezza sono appositamente rinforzate e il dispiegamento dei media è frenetico.
al termine di tutto, però, nessuno realmente comprende di cosa si sia parlato dentro quelle stanze: i protagonisti dei summit si affrettano a dire di aver raggiunto decisioni importanti e di aver siglato accordi di notevole interesse, ma, mai come in questi casi, la concretezza dei fatti si dimostra così lontana dalle parole.
sopraffatto da una spiacevole sensazione di intangibilità, mi affido alla fantasia, lavorando sulle immagini, spesso note per goliardate di cattivo gusto, diffuse prima e dopo i meeting.
vedo questi signori, molto eleganti e sorridenti, che si stringono con forza le mani, voltandosi verso i fotografi e sussurrandosi parole dolci nelle orecchie.
tutti assieme entrano in una sontuosa stanza arredata per l'occasione: al centro un grosso tavolo attende che i signori, sempre eleganti e sorridenti, si accomodino.
i giornalisti vengono gentilmente invitati ad uscire e tutte le porte vengono chiuse dall'interno.
il vertice può così iniziare.
nei primi cinque minuti regna il silenzio: gli sguardi tra i presenti sono intensi, ma i visi sono ancora solcati da espressioni sorridenti.
il più corpulento del gruppo, stufo di rimanere a bocca cucita, passa all'azione, chinandosi alla destra del suo posto e tirando fuori, da uno zaino invicta vecchio e malconcio, un tagliere in legno chiaro, un lungo coltello affilato e un sacchetto di carta oleata.
al rovesciamento del contenuto del sacchetto al centro del tavolo i signori attorno ad esso allargano i loro sorrisi e perdono drasticamente l'eleganza iniziale, lasciandosi andare ad applausi scroscianti e distendendosi, a gambe aperte e bacino infossato, sulle comode poltroncine.
davanti ai loro occhi tre lunghi salami nostrani aspettano solamente di essere affettati.
con il passare del tempo il pavimento si ricopre di giacche e cravatte, nonchè di qualche cintura.
in un angolo ci si scambia materiale pornografico attraverso i videofonini, in quello opposto un trio ha acceso un'animata discussione calcistica, mentre sul tavolo si è attivato un piccolo, ma coinvolgente, torneo di briscola.
il tutto condito da abbondante vino rosso lombardo, rumorose risate e altrettanto rumorosi suoni corporali.
quando la sveglia di topolino, abilmente puntata un quarto d'ora prima del termine dei lavori, trilla stupendo i presenti, e svegliandone un paio distesi uno sull'altro, scattano, istantaneamente, imprecazioni che sorpassano con grande facilità il limite della decenza, andandosi a poggiare su quello della blasfemia.
ognuno si riordina, rivestendosi e sedendosi al proprio posto, tra chi si stropiccia gli occhi e chi riconta mentalmente i punti fatti giocando a carte.
le foto scattate dopo questo tipo di riunioni rispecchiano l'andamento degli incontri: amichevoli pacche sulle spalle e corna al compagno davanti, come un'affiatata classe delle elementari.
con il peso del mondo sulle spalle.

01 agosto 2006

agostare.

entro nel pieno dell'estate senza rendermene conto.
del tutto avulso da impegni gravosi, sprofondo nell'ozio con la naturalezza di chi non fa nulla di speciale per godersi le vacanze.
anche l'oretta da pino il parrucchiere, con conseguente e sostanziale accorciamento del cuoio capelluto, assume un tono significativo, poichè si discosta dall'andamento piatto che caratterizza il resto della giornata.
il clima pare rispecchiare questa attitudine: per la seconda sera di fila un fosco temporale ha minacciato di rovesciare tutta la sua potenza sui tetti della zona, salvo poi acquietarsi e starnutire due misere gocce di calda pioggia sull'altrettanto caldo asfalto qui presente.
il mese clou per i vacanzieri è, allo stesso tempo, quello in cui la città, forse perchè prova un po' di vergogna, non vuole mostrarsi svuotata e così quest'ultima decide di mettere in confusione i suoi abitanti, lasciandoli con eterni ed irrisolvibili dubbi: da una parte c'è chi vede strade deserte e sente una pace accogliente, dall'altra si trova chi non ha notato alcun esodo estivo.
non mi angustio per questo dilemma e preferisco liquidare la questione assumendo la consapevolezza per la quale la verità sta nel mezzo, come simpaticamente recitava gene gnocchi in un'irriverente imitazione.
e passatemi il neologismo del titolo.