04 gennaio 2006

il campionato dei minatori.

il lavoro in miniera è pesante, faticoso, massacrante, debilitante.
e pericoloso. oggi come ieri.
si rischia la vita nei modi più dolorosi: per mancanza d'ossigeno, per un crollo, per un'esplosione.
è su tutte le prime pagine dei giornali la tragedia accaduta nel west virginia, dove 12 minatori sono stati trovati morti dopo che, erroneamente, era stata diffusa la notizia che, al contrario, erano appunto 12 i sopravvissuti.
un errore terribilmente indimenticabile per amici e parenti delle vittime.
tg e quotidiani hanno dato giustamente molto risalto alla notizia, in quanto si tratta di un incidente sul lavoro molto grave e abbastanza raro per un paese come l'america.
la cina è dove, invece, stragi come questa non fanno più notizia. o, più precisamente, la fanno, ma non raggiungono tutti i media allo stesso modo.
si segnalano, però, 13 morti per un'inondazione avvenuta alla fine di dicembre e, un mese prima, per uno scoppio di notevole entità, sono state più di 100 le persone a perdere la vita.
nel corso di un anno sono migliaia i minatori cinesi che muoiono in disgrazie per lo più dovute all'arretratezza dei sistemi e alla inadeguatezza delle attrezzature impegate.
ma non sempre lo si viene a sapere.
ci sono minatori di serie a e altri di serie b.
come in un campionato dove sono ammesse retrocessioni, ma, difficilmente, promozioni.
del resto la concorrenza è feroce.

2 Comments:

At 08 gennaio, 2006 15:44, Anonymous Anonimo said...

Immaginate di essere genitori. Se già lo siete il vostro compito sarà più facile. Immaginate anche che vostro figlio sia uscito questa mattina da casa per andare a lavorare in miniera, come fa del resto tutti i giorni. Immaginate poi di ricevere una telefonata nel bel mezzo del pomeriggio che suona pressappoco così: “C’è stato un incidente in miniera… tuo figlio è salvo, sono tutti salvi, tranne X che purtroppo non ce l’ha fatta. E’ stato un miracolo che ne siano usciti vivi!”.

Poi accendete la TV e vi rendete conto che non si trattava di uno scherzo. Su tutti i telegiornali si parla della stessa vicenda, dell’incidente e della sua conclusione fortunata.

Ora immaginate la stessa scena, ma anziché essere genitori siete mogli, mariti, fidanzati, amici. Arriva la telefonata e l’angoscia del primo istante si trasforma nel sollievo e nel giubilo.
Passano pochi minuti e la vostra casa viene invasa dalle telecamere, pronte a filmare la vostra gioia, a immortalare le vostre preghiere di ringraziamento a Dio, la vostra incontenibile felicità.
Avete scampato un pericolo tremendo e ora non vi rimane che esultare e aspettare il rientro a casa di vostro figlio, marito, fidanzato, fratello o amico.

Ma di nuovo squilla il telefono, inaspettato, e la stessa voce che aveva gridato al miracolo con toni trionfalistici qualche ora prima, ora appare sommessa, incerta, quasi soffocata. Riuscite a malapena a percepire le sue parole: “Guarda, c’è stata un’incomprensione, un difetto di comunicazione da parte delle squadre di soccorso… Ecco, purtroppo non ce l’ha fatta, nessuno ce l’ha fatta. Solo X è ancora vivo, in ospedale“.
Adesso sì che non ci credete. Correte un’altra volta alla televisione sperando di vedere le immagini di poco fa, con i familiari in festa, ma le scene che vi sfilano davanti agli occhi sono altre. Gente che si scusa, giornalisti che balbettano, persone con i volti segnati e gli sguardi spaesati.

E voi piombate in un vuoto senza senso, rimanete immobili, in stato di shock. Nemmeno vi accorgete che in pochi istanti la casa è di nuovo piena di gente, di flash, di persone che vi abbracciano, vi guardano con commiserazione, vi offrono la loro spalla per piangere.

E’ la vita. Succedono anche queste cose. Per quanto incredibili e inspiegabili.
A volte il dolore per la morte di un caro può diventare ancora più cocente e straziante di quello che già è. Quando si aggiunge la beffa di averlo creduto vivo e di aver pensato per una frazione di secondo di essere stati fortunati.

 
At 08 gennaio, 2006 16:00, Blogger LuKa said...

è molto intenso il riassunto che hai fatto della vicenda in questione. io, comunque, non ho voluto fin troppo calcare la mano sul fatto che la notizia sia stata divulgata in modo contrario a distanza di poco tempo, facendo piombare nell'angoscia numerose famiglie: il mio post era solo per sottilineare come c'è un'evidente diaparità di informazione a parità di eventi tragici simili.

 

Posta un commento

<< Home