full immersion.
ho la testa piena di pensieri.
alcuni buoni, altri cattivi, ma tutti, a loro modo, interessanti.
ma, si sa, la mente umana non è lineare e ben definita, quindi devo riuscire a mettere un po' di ordine tra i cassetti del mio cervello e vedere come riorganizzarli con criterio.
il problema principale è che i pensieri che formuliamo non riescono mai a nascere distaccati dalle emozioni e dai sentimenti, quindi tradurli in azioni diventa un compito non facile.
tra una dormita e l'altra, sto studiando come fare.
4 Comments:
è vero...
spesso è difficile tradurre i pensieri in parole, anche perchè se si usano quelle sbagliate il concetto che si vuole esprimere può assumere un'altra valenza!!!
hai ragione, e spesso il silenzio è l'unica soluzione ragionevole quando ci si trova a dover usare delle parole che possono essere mal interpretate. il silenzio, però, è anche capace di logorarci dall'interno, quindi, a costo di dover prendere dei rischi, la scelta di parlare può anche essere liberatoria.
io uso spesso il silenzio come arma, ma chi non la pensa come me, lo interpreta male...
il silenzio spesso va oltre le parole, ma bisogna saperlo interpretare
io, a dire il vero, uso anche troppo spesso il silenzio come mezzo di comunicazione, però, come hai giustamente fatto notare, va interpretato ed è per questo che ci si ritrova a dire tante parole inutili giusto per chiarire quello che gli altri non hanno capito, o, come accade non di rado, non hanno voluto capire.
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