immotilità.
sto centellinando i post con il contagocce e i pochi che fuoriescono sono pieni di inutilità.
forse è un autoconvincimento che mi creo per realizzare che il blog è ancora vivo.
in realtà staziona in un coma vegetativo, ma comunque non irreversibile.
o, almeno, lo spero.
ogni tanto la giusta spinta per riattivare l'interesse mi giunge fino ai polpastrelli, ma poi tutto si placa e finisco sempre per accantonare anche la più flebile ispirazione.
ed è così che nascono queste parole. vuote, se volete anche superflue, come del resto lo è, al di fuori di ogni motivazione personale, la quasi totalità dei blog sparsi in giro per la rete.
è un periodo in cui mi sento turbato: condizionamenti esterni, forti pulsioni interne e inevitabili interpersonalità mi danno delle piccole scosse che interrompono la quotidianeità, finendo, però, per caratterizzarla.
il caldo sostentamento che fornisco a mila riesce ad innalzare la mia serenità, preservandola da crolli e cadute che si presentano, con costanza, dietro ogni angolo.
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