17 marzo 2006

l'incolpevole sfiga.

per un superstizioso, due venerdì 17 consecutivi sono tremendi.
è una sorta di messaggio, che può stare ad indicare sfortuna perenne.
questo può rappresentare un timore giustificabile, per chi è particolarmente impressionabile da coincidenze fortuite e circostanze sospette.
mi viene spontaneo rassicurare chiunque si trovi in questa situazione, per una ragione molto semplice: nel mondo in cui viviamo è ormai fuori luogo appellarsi alla sorte, avversa o benevola che sia.
gli eventi nei quali, volontariamente o no, siamo coinvolti, spesso sfuggono a descrizioni logiche, ma, non per questo, l'irrazionalità di fondo che possiedono deve essere associata alla fortuna, o alla mancanza di essa.
al contrario, è proprio l'intervento umano a condizionare, in maniera spesso imprescindibile, la storia che egli stesso vive.
il risultato di questa persistente manovra sui parametri della nostra esistenza è che fatti apparentemente dominati dalla casualità, come catastrofi e sciagure, non possono essere considerati, nella maggior parte dei casi, esenti dalla compartecipazione dell'attività umana, che ne determina cause, svolgimento e conseguenze.
vorrei, quindi, discolpare la superstizione da tutti gli attacchi a lei rivolti: se ci stiamo avviando verso un declino irreversibile è solamente colpa nostra.