cloni al sole.
girare per milano spesso è sconfortante.
sembra che le singole personalità di ognuno tendano sempre di più ad annullarsi.
sembra che l'omologazione sia diventata una ragione di vita, da perseguire fino in fondo.
sembra che mode e stili, che di frequente qui nascono per poi espandersi, vadano a fossilizzarsi, in modo anonimo, verso scelte esteticamente discutibili.
sembra che l'intento di emulare sia la strada più breve per farsi riconoscere, mentre, evidentemente, l'effetto suscitato è l'opposto.
in tutto questo una luce.
è stato il tramonto a salvarmi.
un sole pallido e stanco se ne andava a dormire tra le decorate palazzine che mi circondavano.
è stato un bel momento.
tanto da farmi dimenticare che la luce che arrivava ai miei occhi illuminava, nel frattempo, un naviglio secco e maleodorante, una lunga fila di auto irruenti e un nebbioso cielo di un colore indefinito, carico di sporcizia di ogni tipo.
traducendo e poi parafrasando il titolo del post mi viene in mente un brano dei dredg, una band immensa.
la canzone s'intitola "ode to the sun". inconsciamente è quello che facciamo tutti.
ogni giorno.
3 Comments:
L'omologazione è inevitabile in una società industriale.
a parte il fatto che non credo sia necessario limitarsi alla visione di milano come una società industriale, trovo che non sia affatto inevitabile l'omologazione. fa parte del sistema, come è giusto che sia, ma ha un po' preso il sopravvento. io non so di chi sia la colpa, ammesso che di colpa si tratti; la mia è una pura osservazione.
milano è triste..punto!
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